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giovedì 5 agosto 2010

Malaria: a rischio 3 miliardi di persone

Mappate le regioni dove si diffonde. Il 91 per cento è concentrato in Asia. Il 5 in America.

Due miliardi e ottocentocinquanta milioni di esseri umani, vale a dire due quinti della popolazione mondiale, hanno corso il rischio di ammalarsi di malaria, la parassitosi in assoluto più diffusa sulla Terra. «Abbiamo cercato di fare una stima della popolazione globale esposta al pericolo di contrarre la malattia dal Plasmodium vivax (uno dei quattro protozoi maggiormente responsabili di questa patologia) nel 2009, constatando che il 91 per cento delle persone per le quali il contagio è probabile risiede nell'Asia centrale e sud-orientale», ha dichiarato il dottor Simon Hay, zoologo dell'Università di Oxford e coautore della recente ricerca che ha l’ambizioso traguardo di mappare la distribuzione della patologia a livello mondiale.

LO STUDIO – Lo studio è stato pubblicato su Plos Neglected Tropical Disease e la redazione della mappa, che rientra nel Malaria Atlas Project(un progetto no-profit internazionale), è stata possibile grazie all'uso dei dati provenienti dalle nazioni nelle quali la malattia è endemica. In base a questi sono state create tre classi di rischio: assente, instabile (meno di 0.1 casi su mille persone all'anno) e stabile ( più di 0.1 casi). Per quanto riguarda le aree più pericolose si è tenuto conto, da parte dei ricercatori, delle informazioni relative alle temperature e al grado di aridità e alla correlazione di queste variabili, con la presenza dei parassiti e dei vettori, vale a dire le zanzare anofele. In seguito gli scienziati hanno combinato tutti i dati in loro possesso con quelli di una mappa della distribuzione della popolazione mondiale per arrivare a definire il tasso di rischio globale. Dei due miliardi e ottocentocinquanta milioni di persone che nel corso del 2009 sono state esposte al possibile contagio, il 57.1 per cento vive in aree a rischio instabile. La stragrande maggioranza vive in Asia (91 per cento) mentre la restante parte risiede in America (5.5 per cento) e in Africa (3.5 per cento). Per quanto riguarda la diffusione della malaria da Plasmodium vivax nel continente africano è necessario tenere presente che, sebbene il protozoo sia presente in maniera ubiquitaria, la popolazione risulta protetta dall'assenza dell'antigene di Duffy che, quando non è presente nei globuli rossi, rende le persone refrattarie all'infezione da parte del parassita. Si ritiene che nella popolazione dell'Africa centrale e Occidentale questa mutazione abbia raggiunto la frequenza del 100 per cento, rendendo la popolazione immune al Plasmodium vivax.

LE CONCLUSIONI - Dopo più di un secolo di studi e di controlli, il Plasmodium vivax rimane il parassita più diffuso al mondo, anche più del Plasmodium falciparum, considerato quello che comporta la malattia con il tasso più alto di mortalità. La creazione della mappa è mirata a delimitare i limiti spaziali all'interno dei quali l'endemicità della trasmissione del plasmodio è accertata, al fine di supportare future stime di rischio basate sulla cartografia. Nel corso del 2008 sono stati accertati, nel mondo, 247 milioni di casi di malaria, che hanno portato alla morte di quasi un milione di persone, in maggioranza bambini. Conoscere le zone di massima proliferazione delle varie specie di parassiti del genere Plasmodium è uno snodo critico per arrivare a un piano di controllo.
fonte: corriere.it

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