
Il fegato, al pari dei polmoni, puo' soffrire di embolia gassosa, le temute 'bolle' che possono formarsi durante le immersioni con autorespiratori ad aria: la scoperta, pubblicata sull'American Journal of Physiology e che apre inediti scenari sulla medicina subacquea e iperbarica, giunge da una sperimentazione appena conclusa dal Centro Extreme, il team multidisciplinare pisano cui afferiscono ricercatori dell'Istituto di fisiologia clinica (Ifc-Cnr) e dell'Istituto di scienze e tecnologia dell'informazione (Isti-Cnr) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell'Universita' di Pisa e della Scuola Sant'Anna.
L'ipotesi che i gas intestinali sottoposti per lunghi periodi alle alte pressioni dovute immersione creino potenziali danni per embolizzazione del fegato e' stata verificata nell'uomo attraverso una serie di indagini non invasive, come l'ecografia epatica e una sofisticata analisi numerica delle immagini registrate prima e dopo immersioni.
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