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venerdì 25 giugno 2010

Genova : Zanzara tigre, scatta l’allarme


La lotta alla zanzara tigre si intensifica. Non solo sistemando un maggiore numero di ovitrappole per la città ma anche chiedendo un concreto aiuto ai cittadini. Acquesi chiamati in questi giorni a rimuovere dai propri giardini, cortili e balconi qualsiasi ristagno di acqua. Sia che si tratti di un residuo delle piogge cadute nei giorni scorsi che di eventuali ristagni nei sottovasi. Tutto, ma proprio ogni singolo gesto, sarà utile per evitare gravi infestazioni. A lanciare l’appello è l’ufficio ecologia di palazzo Levi che, grazie all’ausilio di un esperto, il dottor Fabio Grattarola, ha già sistemato in città qualcosa come 114 stazioni di monitoraggio che da qui alla fine di ottobre avranno il compito di segnalare dove ci sia la proliferazione dell’insetto. Zanzara che, secondo quanto monitorato la scorsa settimana, è stata individuata in Strada circonvallazione (all’altezza dell’area commerciale Barabino scale e Sirio camper), Via Nizza (nella parte finale, dove è presente un cantiere edile), Via Fontana d’orto (a metà della via), Via Giusti, Via Leonardo da Vinci per quanto riguarda il Comune di Acqui Terme. In Regione Cartesio (area industriale) e Stazione Ferroviaria per quanto concerne il Comune di Bistagno. E questo perché quest’anno la lotta alla zanzara tigre viene condotta su due fronti comuni: quello di Acqui e del vicino comune di Bistagno. «Ogni settimana e per tutta la stagione – spiega Grattarola – saranno divulgati i risultati del monitoraggio in modo che i cittadini, venendo a conoscenza dei siti infestati, possano collaborare in modo più mirato per migliorare i risultati del progetto».

La pubblicazione dei siti positivi alla presenza di uova, potrà stimolare la popolazione residente in prossimità degli stessi a ricercare in ambito privato le eventuali cause che possano avere scatenato l’infestazione. «Si ricorda infatti - aggiunge Grattarola - che la zanzara tigre si sposta attivamente di 150-200 metri dal luogo in cui nasce, pertanto se la stazione di monitoraggio delle uova è positiva, è possibile che la stessa femmina che oggi depone le uova, si sia sviluppata all’interno di focolai larvali (secchi, bidoni, cisterne, pneumatici ecc.) prossimi alla stazione di rilevamento». E se è vero che da un lato il calo delle temperature dei giorni scorsi ha scoraggiato la nascita di nuovi esemplari, lo è altrettanto che le precipitazioni hanno aumentato il numero dei possibili focolai larvali all’interno dei quali la zanzara tigre potrà deporre le proprie uova nell’immediato futuro. Si pensi ad esempio ai bidoni, ai nylon stropicciati e con diverse pieghe, e addirittura ad alcuni giochi dei bambini (camioncini, casette) tenuti nei giardini che si sono riempiti delle acque piovane, e che se non verranno rapidamente svuotati dai proprietari, saranno causa di gravi proliferazioni da parte di diverse specie di zanzara. «Si invita pertanto la cittadinanza a perlustrare le proprie proprietà per eliminare i ristagni di acqua che si sono formati in seguito alle piogge – si legge in una nota diffusa dall’ufficio Ecologia - si invitano inoltre le ditte commerciali sottoposte ad ordinanza, a eseguire in modo idoneo e documentato un trattamento insetticida nei 5 giorni successivi al verificarsi di piogge di almeno 3 millimetri nel periodo compreso da maggio ad ottobre»

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