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domenica 15 gennaio 2012

ENERGIA NUCLEARE: Leucemia, rischio doppio vicino le centrali nucleari

Il rischio di leucemia infantile aumenta del doppio in prossimità delle centrali nucleari. È quanto rivela Le Monde da uno studio sul nucleare francese, condotto da Dominique Laurier dell’Istituto Nazionale di Sanità d’oltralpe e presto pubblicato sull’International Journal of Cancer.

Il dato preoccupante emerge dall’analisi delle località in prossimità di 19 centrali nucleari francesi, dove si riscontra un numero anomalo di casi di leucemia fra adolescenti e bambini di età inferiore ai 15 anni. Nel periodo di studio dal 2002 al 2007, 14 bambini malati di cancro sono stati rinvenuti in un raggio di cinque chilometri dai reattori, quando invece la media nazionale per le zone non nuclearizzate sarebbe decisamente più bassa, ovvero la metà: 7 casi.

Le autorità francesi, tuttavia, sono caute nell’esprimere un’immediata correlazione tra il manifestarsi della leucemia e le radiazioni provenienti dalle centrali, perché lo scioccante dato rilevato in questo studio non trova identica conferma in un follow up a lungo termine effettuato nei precedenti 17 anni. Così ha affermato Jacqueline Clavel, autrice della ricerca:

Quando si considera globalmente il periodo 1990-2007, questo aumento di rischio non viene rilevato. Il collegamento fra le deboli radiazioni ionizzanti emesse dalle centrali nucleari in funzione non può essere stabilito, anche perché non è stato osservato un eccesso di rischio in alcune zone con alta esposizione da emissioni gassose dei reattori.

Secondo i detrattori, in particolare emersi sui social network, le dichiarazioni rassicuranti francesi risponderebbero più a una logica di conservazione economica che di reale interesse per la salute dei cittadini. Senza voler necessariamente appoggiare questa ipotesi estrema, effettivamente la Francia è un paese totalmente dipendente dall’energia nucleare e rinunciarvi sulla base dei rischi alla salute non risulta essere una possibilità attualmente contemplata. La notizia, tuttavia, ha comunque acceso il dibattito politico sull’inquinamento e le possibili catastrofi derivanti dallo sfruttamento del nucleare. François Hollande, candidato socialista alle presidenziali, si è dichiarato favorevole alla diminuzione della dipendenza nucleare, mentre i partiti ecologisti han richiesto un’uscita tout-court da questo tipo di approvvigionamento energetico, ipotesi entrambe rifiutate dal presidente Nicolas Sarkozy. L’Autorité de Sûreté Nucléaire, infine, ha promesso di investire capitali miliardari per la messa in sicurezza delle centrali e l’informazione verso la popolazione d’oltralpe, ancora spaventata dal recente disastro di Fukushima.

Le centrali nucleari francesi responsabili dell'incremento di leucemie infantile acute

International Journal of Cancer pubblica la ricerca "Childhood leukemia around French nuclear power plants - the Geocap study, 2002-2007" nella quale un team di ricercatori francesi dell' Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm) e dell'Institut de radioprotection et de sûreté nucléaire (Irsn) riportano i risultati degli studi sui rischi di leucemia leucemia infantile acuta (Al) nei dintorni delle centrali nucleari francesi, a partire dalla ricerca Geocap dell'Inserm che include i 2.753 casi diagnosticati in tutta la Francia continentale tra il 2002 ed il 2007, geo-codificati e situati intorno alle 19 centrali nucleari francesi, e gli oltre 30.000 controlli sulla popolazione.
Lo studio ha utilizzato distanza di centrali nucleari e dose-based geographic zoning (Dbgz) , «Basata sulla dose stimata di midollo osseo in relazione agli scarichi gassosi delle centreali nucleari». E' venuto fuori che « Un odds ratio (Or) di 1.9 [1.0-3.3], basato su 14 casi, è stato evidenziato per i bambini che vivono entro 5 Km dalle centrali nucleari, paragonati con quelli che vivono lontano 20 km o più, ed un'associazione molto simile è stata osservata in concomitanti studi di incidenza (standardized incidence ratio (Sir) = 1.9 [1.0-3.2]). Questi risultati sono stati simili per tutti i 5 gruppi di anni di età . Questo persiste anche dopo le stratificazioni per alcune caratteristiche contestuali di comuni di residenza». I risultati, utilizzando il Dbgz risultato nell'Or e nel Sir, si avvicinano maggiormente. Inoltre non c'è stato un aumento dell'evidenza di leucemia acuta nel periodo 1990-2001 e per l'intero periodo 1990-2007. Secondo i ricercatori. «I risultati suggeriscono un possibile eccesso di rischi di Al nelle immediate vicinanze delle centrali nucleari francesi nel 2002-2007. L'assenza di qualsiasi associazione con il Dbgz può indicare che questa associazione non può essere spiegata con le emissioni gassose delle centrali nucleari Complessivamente, i risultati dell'inchiesta e le analisi collaborative su studi "multisite" condotti in vari Paesi evidenziano potenziali fattori di rischio legati alla vicinanza con le centrali nucleari». Infatti, lo studio pubblicato dall' International Journal of Cancer conferma quello condotto in Germania dal Registro dei cancri di Mayence nel 2008, che era giunto alle stesse conclusioni.
Réseau "Sortir du Nucléaire" spiega che «Questo studio epidemiologico rigoroso condotto da un'équipe dell'Inserme dell'Irsn, cosi come il Registre National delle malattie ematologiche dei bambini di Villejuif, dimostra per il periodo 2002-2007 in Francia un raddoppio della frequenza della comparsa di leucemie infantili: l'aumento va fino a 2,2 tra i bambini di meno di 5 anni».
«Per anni - ricorda Sortir du nucléaire, che non rinuncia a prendersi una rivincita - abbiamo visto l'Irsn lavorare allo smontaggio di tutti gli studi epidemiologici che dimostrano un impatto delle installazioni nucleari sulla salute: smontaggio dello studio di JF Viel che dimostra un eccesso di leucemie e cancri infantili intorno a La Hague: smontaggio dello studio che dimostrava eccessi di leucemie infantili intorno alle centrali tedesche. Réseau "Sortir du nucléaire", una volta tanto, non farà male a complimentarsi con l'Irsn per la sua partecipazione a questo studio epidemiologico. Anche in una situazione non accidentale, ancora una volta viene portata la prova che la tecnologia nucleare non appartiene più ad al mondo civile»

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