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mercoledì 13 marzo 2013

dermatite atopica:Boom di dermatite atopica nei bambini Sotto accusa smog e alimentazione

Sotto i 5 anni colpisce quasi un bambino su due: tanto è facile la diagnosi quanto inesistente una terapia risolutiva

Dermatite atopica e inquinamento, il legame esiste. E più le nostre città sono coperte da una cappa di smog, più i nostri bambini hanno problemi di pelle. In Europa, ecco la notizia, c'è un boom di casi di dermatite atopica: un bambino su due sotto i 5 anni ne è colpito, in forma più o meno grave e "visibile". Le cause possono essere varie: ereditarie, alimentari, dovute all'assunzione di farmaci. Ma l'aria insalubre non va sottovalutata. L'Organizzazione mondiale della sanità valuta che in Europa circa un terzo delle malattie infantili, dalla nascita a 18 anni, possa essere attribuibile all'ambiente malsano o insicuro che grava specie sui bambini al di sotto dei 5 anni, con picchi del 43%.

RADDOPPIATA - La diffusione della dermatite atopica è più che raddoppiata negli ultimi 30 anni, triplicata nelle aree ad alto tasso di industrializzazione, tanto che è diventata la più diffusa fra le malattie cutanee in età pediatrica. Se ne è parlato al convegno internazionale "L'eccellenza incontra l'eccellenza", organizzato dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp). La dermatite atopica pediatrica pesa anche sulle tasche delle famiglie. Una recente indagine condotta negli Stati Uniti ha stimato una spesa da 100 a oltre 2mila dollari per paziente all'anno. La diagnosi è semplice, ma poche o nulle sono le terapie risolutive, anche perché come detto la malattia è particolarmente sensibile a fattori ambientali, quali, appunto l'inquinamento, ma anche umidità, polveri, allergie alimentari, carenze nutrizionali. «La dermatite atopica è la più diffusa delle malattie dermatologiche in età pediatrica ed è provocata principalmente da fattori genetici - spiega il presidente della Fimp, Giuseppe Mele -. Questo significa che se un genitore ha una manifestazione atopica nel 60% dei casi potrà esserne affetto anche il figlio, percentuale che aumenta fino all'80% se entrambi i genitori hanno la patologia, mentre in una famiglia non atopica la probabilità che ne venga colpito il bambino è di circa il 20%».

LE CAUSE - «Le malattie della pelle sono in costante aumento, tanto che oggi il 20-30% delle visite che ogni pediatra esegue nel proprio ambulatorio riguarda anche problemi dermatologici, con una maggior prevalenza di dermatite atopica - dice Giuseppe Ruggiero, referente dermatologico della Fimp -. Quattro le cause di questo fenomeno: una maggiore suscettibilità del bambino, poiché gli organi e i sistemi in rapida crescita attraversano periodi di elevata vulnerabilità; il metabolismo ancora immaturo che può essere meno capace di detossificare ed espellere le sostanze chimiche; la maggiore esposizione per unità di peso corporeo ai danni ambientali (i bambini bevono più acqua, utilizzano più alimenti degli adulti e hanno una frequenza respiratoria maggiore con un più elevato scambio di gas); l'aumentato assorbimento intestinale di molte sostanze chimiche, primo fra tutti il piombo di cui i bambini assorbono fino al 50% dal cibo, contro il 10% degli adulti».

I CONSIGLI - «Per meglio controllare l'evoluzione della dermatite atopica - spiega Mele - diventa dunque estremamente importante agire su quei fattori non correlati all'ambiente e che possono aiutare a prevenire o lenire i maggiori disturbi, rappresentati da prurito, eczemi, secchezza diffusa, perdita di compattezza e turgore, comedoni e punti neri, brufoli, specie nelle zone a maggior rischio di dermatite quali le mani e il viso (più esposti) o le gambe e le ginocchia (maggiormente soggette allo sfregamento degli indumenti). Questo è possibile educando i genitori ad acquisire comportamenti auto-gestionali corretti sia nel trattamento della patologia, con l'uso costante di creme emollienti per contrastare la secchezza cutanea o di prodotti antinfiammatori (cortisonici per uso topico) in caso di lesioni infiammatorie».

A TAVOLA - Consigliata anche una dieta corretta, sana e bilanciata. Secondo gli esperti è indicata «un'alimentazione ricca di frutta e verdure (per assumere vitamine e sali minerali), pesce, grassi di origine vegetale, fibre e cereali, arricchita da un buon apporto di acqua e da un limitato consumo di bevande zuccherate e cibi troppo raffinati: questa dieta diventa particolarmente importante d'inverno quando la pelle è privata dei benefici del sole e la dieta è più ricca di carboidrati e grassi». «In questa direzione - conclude Mele - è importante il test di screening, "NutricheQ", nato da un progetto della scuola U-TRE (acronimo di uno-tre anni). Redatto sotto forma di questionario per i genitori, il test, integrato da guide per ogni fattore di rischio, aiuta il pediatria a individuare coloro che potrebbero necessitare di maggiore supporto o informazioni in merito a determinati aspetti della nutrizione del bambino».

fonte : http://www.corriere.it/salute/dermatologia/13_marzo_11/dermatite-atopica-inquinamento-alimentazione_470e8186-8a39-11e2-8bbd-a922148077c6.shtml#

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