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mercoledì 18 marzo 2015
Eclissi di Sole di venerdì 20 marzo 2015: guardare l'eclissi in sicurezza
Eclissi dell'Equinozio, "totale solo al Polo Nord e in Italia visibile intorno al 70%
Cresce l’attesa per l’eclissi di Sole di venerdì 20 marzo : in Italia, a differenza di quanto accadrà nell’Europa settentrionale, dove sarà totale, il fenomeno sarà parziale, ma comunque molto evidente e affascinante, con la Luna che oscurerà quasi il 70% del Sole.
Venerdì mattina l’eclissi solare in Italia inizierà tra le 9.15 e le 9.30 a seconda delle località e raggiungerà il culmine intorno alle 10.30; in generale, l’oscuramento sarà maggiore sul Nord-Ovest e minore al Sud.
Nel nostro paese, per assistere a un eclissi simile bisognerà attendere sino al 2026 e non sarà affascinante come questa.
Come vederla senza rovinarsi gli occhi: i consigli degli esperti
Ovunque decidiate di vedere l’eclissi, è bene tenere presenti alcune norme di “autoprotezione” per evitare danni agli occhi: «Se mettiamo a fuoco il sole sull’occhio non facciamo altro che danneggiare severamente la retina», è l’avvertimento di Paolo Vinciguerra, direttore del centro Oculistico dell’Istituto Humanitas di Milano. Secondo l’esperto, «quando si osserva una luce molto forte la cornea e il cristallino mettono a fuoco la luce sulla retina. L’occhio è fatto apposta per concentrare la luce. L’effetto è triplice: aumenta moltissimo l’intensità luminosa, la luce focalizzata riscalda la retina e se si supera una certa soglia di intensità e di energia, il tessuto viene bruciato».
Le conseguenze possono essere limitazioni alla vista, alla capacità di leggere o di riconoscere distintamente ciò si guarda, ma anche un’immagine “impressa”, come un alone, che può rimanere anche per tutta la vita.
Usare telescopi e binocoli va assolutamente evitato: «Con il telescopio si mette a fuoco ancora meglio e sull’occhio di energia ne arriva ancora di più», dunque, «la retina può danneggiarsi più facilmente».
La soluzione migliore usare strumenti adeguati, come i "sofisticati myler o gli appositi occhialini, proteggendo bene gli occhi". A dettare i suggerimenti per una 'visione' in sicurezza dell'eclissi di Sole del 20 marzo è il maggiore Andrea Miccoli, astrofilo dell'Associazione Pontina di Astronomia che, parlando con l'Adnkronos, detta "poche ma irrinunciabili regole" per godersi il fenomeno senza danneggiarsi la vista. "Il dispositivo tra i più sicuri per guardare un'eclissi senza danneggiare gli occhi è il myler che si trova nei negozi dove vendono telescopi e binocoli. E' un foglio -spiega Miccoli- di grandezza A4 simile alla carta argentata da cucina ma di tutt'altra consistenza. Con il myler, che costa circa 25 euro a foglio, si realizzano le coperture per i binocoli e i telescopi e consente il passaggio solo di una banda della luce che non è pericolosa o dannosa per la vista". Ma non solo.
"Anche i tradizionali occhialini fatti apposta per osservare l'eclissi -continua l'astrofilo- sono un dispositivo ad alta sicurezza, normalmente costano circa 50 centesimi massimo un euro e si trovano nei negozi di ottica e di attrezzature per telescopi, ma forse per il 20, i prezzi lieviteranno fino a 5 euro". E se non si trovassero myler o occhialini disponibili, Miccoli consiglia comunque una protezione "come i vetrini usati dai saldatori". "Vanno indossati però vetrini N° 12 o N° 13 per garantirsi una tutela completa, altrimenti si può optare per due vetrini N°11 o N°10 messi uno sull'altro. Il costo non supera l'1,5 euro e si trovano nei negozi di ferramenta o di accessori per saldatori".
Ma si può realizzare, aggiunge l'esperto, anche una forma di protezione 'fai da te' "con una vecchia pellicola per foto in bianco e nero", considerata ormai una rarità, ma deve essere completamente esposta e tutta nera. A suo tempo, Galileo Galilei, invece, "affumicava un vetro con il fumo di una candela", ma attenzione però, avvertono gli esperti, non è un metodo sicuro. da evitare, invece, i rimedi “fai-da-te”, che «non sono in grado di filtrare la componente più pericolosa dei raggi luminosi; l’attenuazione della luminosità che inducono - è la conclusione di Pietro Rosetta, dell’unità operativa di Oculistica sempre dell’Humanitas - può ingannare e la tranquillità in assenza di sintomi può provocare un’esposizione prolungata alla radiazione ed essere causa di cecità».
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