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lunedì 11 maggio 2009

Pasteurella multocida: colera aviario, in Cile ha ucciso 1400 pinguini


Dopo la febbre suina il colera aviario. L’allerta è alta in Cile dopo che sono stati trovati morti alcune settimane fa circa 1400 pinguini di Magellano sulle spiagge meridionali del paese, quelle dell’Araucanía, a 790 km dalla capitale Santiago. I primi risultati degli esami tossicologici eseguiti sulle carcasse degli animali colpiti hanno, infatti, escluso qualsiasi forma di intossicazione. Al contrario, secondo quanto riportato dal più importante quotidiano cileno La Tercera, i ricercatori dell’Università Australe di Valdivia hanno identificato il batterio considerato probabile causa della morte. Si tratta della Pasteurella multocida, capace di scatenare un particolare tipo di colera, soprannominato aviario, in alcune specie terrestri e di uccelli acquatici. Ma a tenere gli scienziati con il fiato sospeso è il fatto che questo tipo di colera è trasmissibile dagli animali agli esseri umani. Il contagio avviene attraverso l’acqua o per contatto diretto con gli uccelli. Finora non è stato segnalato alcun caso sugli esseri umani ma l’attenzione resta alta. Roberto Schlatter, zoologo dell’Università che ha condotto gli esami, cerca di stare, però, con i piedi per terra. “Casi di colera aviario e limitati agli animali - dice- sono conosciuti solo in Sudafrica, in Antartide e in alcune aree dell’emisfero settentrionale. Nel Cile non sono mai stati segnalati”. Resta solo una domanda. Come ha fatto il batterio ad arrivare fin nelle coste dell’America Latina? E’ sempre Schattler a rispondere: “può essere stato un pollo infetto o addirittura una nave di turisti che ha scaricato i rifiuti in Cile con tanto di batterio incorporato”. Il tempo di sopravvivenza a terra di un batterio del genere è di 3 mesi. Il colera che può generare è tra i più feroci, con tanto di setticemia e morte del malato.

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