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giovedì 23 luglio 2009

PORTO TOLLE: RICONVERSIONE CENTRALE PORTO TOLLE MINACCIA PER AMBIENTE


''Il via libera alla conversione a carbone della Centrale di Porto Tolle, una delle centrali elettriche Enel piu' grandi d'Italia, rappresenta una delle vicende meno trasparenti che hanno caratterizzato l'operato del Ministro dell'Ambiente Prestigiacomo''. Lo afferma Alessandro Bratti deputato del Pd della commissione Ambiente della Camera: ''di fatto decreta la fine del Parco del Delta del Po costituendo una minaccia per l'ambiente e per la salute dei cittadini''.

''Il Ministro Prestigiacomo - afferma Bratti - spaccia l'autorizzazione della conversione a carbone della Centrale elettrica come simbolo di trasparenza e di tutela del territorio. Il Ministro deve avere imparato molto dal premier in tema di messaggi che ribaltano la realta' dei fatti.Da diversi mesi - avverte - ho chiesto ufficialmente in Commissione ed in Aula di avere l'istruttoria tecnica della procedura di valutazione ambientale riguardo alla conversione della centrale e ad oggi, nonostante le rassicurazioni del Sottosegretario Menia, nulla mi e' stato consegnato. Inoltre - sottolinea il deputato - a proposito di trasparenza, per poter dare il via libera all'operazione di conversione a carbone, il Governo ha introdotto un apposito articolo nel provvedimento riguardo alle 'quote latte' per poter andare in deroga alla legge regionale del Veneto che prevedeva la riconversione dell'impianto unicamente a gas naturale. Una vera e propria resa del Ministro Prestigiacomo che ancora una volta ha dovuto abdicare al suo ruolo a favore della logica del Ministro Scajola volta a considerare la tutela ambientale un fastidioso orpello allo sviluppo economico''.

''Mi aspetto una forte presa di posizione da parte delle autorita' locali,dalle regioni e dalle associazioni ambientaliste. Le popolazioni di vaste aree della Pianura padana subiranno gli effetti negativi di questa operazione senza trarre nessun beneficio ambientale nel nome di vantaggi economici che non ricadranno se non in minima parte sulle comunita' interessate. La centrale che da diversi anni funzionava a scartamento ridotto, con l'operazione di riconversione a carbon fossile, contribuira' ulteriormente a peggiorare l'inquinamento dell'aria della Pianura padana, allontanando sempre di piu' la possibilita' - conclude Bratti - di raggiungere gli obiettivi di qualita' dell'aria sanciti dalle recenti direttive europee per la salvaguardia della salute umana''.

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