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venerdì 25 settembre 2009

aids: vaccino riduce il contagio del 32%

Erano anni che si aspettava una notizia del genere: un vaccino efficace contro l'Aids. Ora forse siamo a un passo dall'obiettivo. Uno studio ha rilevato che, tramite un nuovo vaccino, c'è una diminuzione forte (32%) del rischio di contrarre il virus. Ma non bisogna credere che la battaglia sia già vinta, che il terribile male sia definitivamente sconfitto. Il passo avanti, comunque, è molto importante.

Quella del nuovo vaccino contro l'Aids, che riduce i rischi di infezione da virus Hiv, e' una scoperta ''storica'' e il piu' significativo passo avanti probabilmente mai compiuto dai ricercatori contro la malattia. Ma il farmaco deve raggiungere un maggior grado di efficaci per contrastare seriamente la diffusione del virus, che dal 1981, anno della sua scoperta, ha ucciso oltre 25 milioni di persone in tutto il mondo. Cosi' l'Organizzazione Mondiale della Sanita', il programma congiunto delle Nazioni Unite sull'Aids ed esperti di fama mondiale commentano l'annuncio fatto oggi da un gruppi di ricercatori statunitensi e thailandesi. Gli organismi dell'Onu sottolineano come ''questi risultati instillino nuova speranza nel campo della ricerca dei vaccini e rappresentano la possibilita' che un vaccino contro l'Hiv efficace possa essere disponibile anche per le nazioni che ne hanno piu' bisogno''.

Per Alan Bernstein, direttore esecutivo del Global HIV Vaccine Enterprise, associazione di gruppi di ricerca di tutto il mondo, si tratta di ''un giorno storico nei 26 anni di ricerca di un rimedio contro l'Aids''. Il nuovo farmaco, chiamato Thai Phase III HIV, ''dimostra che l'obiettivo di ottenere un sicuro ed effettivo vaccino e' raggiungibile''.

Jean-Francois Delfraissy, direttore dell'Agenzia Nazionale di ricerca sull'Aids in Francia, ha avvertito tuttavia che gli effetti restano ancora modesti, ''in sostanza noi non abbiamo ancora un vero vaccino contro l'Hiv'', ha detto. ''La riduzione del rischio del 31% e' insufficiente. Non si tratta di un vaccino che puo' essere utilizzato su vasta scala dai servizi pubblici sanitari''.

Il nuovo farmaco, un mix di altri due che da soli non erano riusciti ad impedire l'infezione, e' stato testato in Thailandia dall'esercito statunitense e dal locale Ministero della Sanita' su oltre 16 mila fra uomini e donne adulti che si sono offerti volontari.

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