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martedì 10 novembre 2009

influenza suina: nuova influenza sale a 36 il numero delle vittime in Italia

Altre 4 morti, che portano il bilancio totale a 36 vittime, si sono registrate ieri in Italia a causa dell’influenza A: un uomo in Umbria, una donna ad Avellino, una a Piacenza ed un uomo deceduto ieri a Napoli per il quale i test hanno oggi confermato la positività al virus A/H1N1.

Intanto, il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio ribadisce la necessità di vaccinare i malati cronici ed afferma che il vaccino è sicuro, precisando che per i bambini sotto i dieci anni saranno però necessarie due dosi. Il ministero del Welfare ha anche diramato un’ordinanza per la prevenzione e il controllo dell’influenza nei centri sportivi. Rassicurazioni arrivano dai medici di famiglia: c’è stato in questi giorni un aumento dei carichi di lavoro, ma la situazione negli studi medici è «sotto controllo» e non si rilevano emergenze dovute ad «intasamenti».

- ALTRE 4 VITTIME, TOTALE SALE A 36: Un anziano, affetto da influenza A, che era anche cardiopatico e diabetico, è morto all’ ospedale di Branca di Perugia, mentre Al Moscati di Avellino è deceduta una donna di 49 anni che era in ossigeno terapia domiciliare da anni, oltre a pesare 160 chili. A Piacenza è deceduta una donna di 44 anni con grave patologia cardiopolmonare cronica, risultata positiva al test sul virus A/H1n1. A Napoli, inoltre, un uomo di 35 anni morto ieri a causa di una grave insufficienza respiratoria è risultato positivo al virus A/H1N1. Il totale delle vittime sale così a 36.

- FAZIO, VACCINO È SICURO, NECESSARIE DUE DOSI SOTTO I 10 ANNI: Due raccomandazioni giungono da Fazio: «Che le categorie a rischio si vaccinino, perché rischiano veramente molto, e che tutti siano consapevoli che i vaccini sono sicuri. Sono stati testati, sono state prese delle decisioni a livello internazionale. Quindi, manteniamo la calma - ha detto il viceministro - e vediamo di affrontare questa problematica con la collaborazione di tutti». «Tutti si rendono conto - ha aggiunto - che questa è un’influenza leggera, che solo in rarissimi casi è grave». Fazio ha anche affermato che per i bambini sotto i 10 anni è prevista la vaccinazione in doppia dose, quella cioè approvata dall’OMS e dall’Emea. Le due dosi, ha spiegato, si fanno a tre settimane l’una dall’altra, ma non si è escluso che si possa fare una valutazione per cui il richiamo o entrambe le dosi possano contenere la metà dell’antigene. E domani il sottosegretario alla salute Francesca Martini si sottoporrà in diretta televisiva al vaccino contro l’influenza stagionale.

- MINISTERO, 80.000 VACCINATI AD OGGI IN ITALIA: In base a dati parziali pervenuti all’Istituto superiore di sanità, sono state vaccinate contro l’influenza A, al 9 novembre, circa 80.000 (79.440) persone. Lo rende noto il ministero del Welfare nel bollettino quotidiano di aggiornamento della situazione dell’influenza A nel Paese. Le Regioni dove si registra la più ampia diffusione del virus sono la Campania con un incidenza dell’1,5% e la Lombardia (1,3), seguite da Emilia Romagna, Marche e Lazio (1,1).

- ORDINANZA PER CENTRI SPORTIVI: Nell’ordinanza si indicano i principali strumenti per ridurre la diffusione dell’influenza nei centri: tempestiva individuazione dei frequentatori malati; astensione dalla frequenza fino a risoluzione della sintomatologia per almeno 24-48 ore; pratiche di igiene appropriate e pulizia degli ambienti.

- NO EMERGENZA IN STUDI MEDICI: Con l’aumento dei casi di influenza A, si registra negli studi dei medici di famiglia un «aumento dei carichi di lavoro, tra visite domiciliari e telefonate, del 30-40%», ma la situazione è «sotto controllo e non c’è alcuna fase di emergenza». Ad affermarlo è il segretario della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg), Giacomo Milillo, sottolineando che al momento non si rilevano situazioni di «intasamento» negli studi e l’attività dei medici di base prosegue normalmente. E dalla Società italiana per la Medicina dei viaggi e delle migrazioni (Simvim) arriva una richiesta: Vaccinare contro l’influenza A anche i viaggiatori ed i tanti italiani che tra novembre e febbraio, e soprattutto a ridosso delle vacanze natalizie, stanno programmando vacanze in paesi caldi, perché l’influenza A potrebbe sommarsi ad altre infezioni e risultare molto pericolosa.

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