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lunedì 19 aprile 2010

pesca: Senza pesci il lago del miracolo Tiberiade, è stop alle reti


E' il luogo che il Vangelo ricorda come quello in cui Gesù visse e predicò e soprattutto fece il miracolo di colmare, con una straordinaria quantità di pesci, le reti degli apostoli. Ma ora il lago di Tiberiade rischia di rimanere senza fauna ittica. E' allarme in Israele, e il governo corre ai ripari autorizzando un piano di emergenza che vieta la pesca per i prossimi due anni, durante i quali la popolazione ittica sarà ricostituita sia con la crescita naturale, sia riversando nel lago pesci provenienti da altre località.

Nel lago, il più grande specchio d'acqua dolce dello Stato di Israele, a metà strada verso le alture del Golan, vivono ventitrè tipi di pesci. Ai tempi di Cristo, in realtà si credeva che ce ne fossero 153, praticamente tutte quelle allora conosciute. Proprio il Vangelo di ieri raccontava l'episodio della pesca miracolosa e cita, appunto 153 pesci catturati: uno per ogni tipo.

La pesca è stata interdetta anche nel tratto nord del fiume Giordano, che si riversa nel lago prima di proseguire verso sud, e nei suoi affluenti. Il ministro dell'Agricoltura, Shalom Simhon, ha detto che il piano è una necessità "imperativa" perché nell'ultimo decennio la quantità di fauna è andata continuamente diminuendo e soprattutto negli ultimi due anni è scesa annualmente di decine di punti percentuali. Di questo passo, perciò, il lago avrebbe perso i suoi abitanti, con ripercussioni negative sull'equilibrio ecologico e sulla qualità stessa dell'acqua.

Il lago, che è lungo circa 22 chilometri (da nord a sud) e largo 13 chilometri e mezzo (da ovest a est), è il principale serbatoio di acqua dolce di Israele. Un eccesso di pesca e una insufficiente quantità di piogge da diversi anni hanno turbato seriamente l'equilibrio ecologico, anche con preoccupanti fenomeni di inquinamento. La situazione è stata ritenuta così grave da richiedere perciò l'intervento stesso del governo, che si è impegnato a indennizzare i pescatori del lago per i danni economici che subiranno.

Il depauperamento delle risorse ittiche del lago, ha detto oggi il premier Benyamin Netanyahu, "mi preoccupa. Io mi ricordo che da ragazzo pescavo nel lago e la pesca era abbondante e che i pesci erano squisiti. E' importante assicurare al Paese ottimi pesci e acqua di qualità". La decisione del governo, per gli israeliani come anche per pellegrini e turisti, significa che per i prossimi due anni almeno sparirà dai menu dei ristoranti il popolarissimo pesce che porta il nome di San Pietro.

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