Gia' presente in diversi Paesi europei, approdera' da ottobre anche in Italia tapentadolo, novita' farmacologica degli ultimi 25 anni nel trattamento del dolore cronico. Con il suo innovativo profilo farmacologico, promette di superare gli attuali limiti della terapia del dolore, garantendo una marcata efficacia analgesica, una superiore tollerabilita' (in particolare gastrointestinale) rispetto agli oppioidi classici, una maggiore compliance e, quindi, una migliore qualita' di vita per i pazienti con dolore cronico.
Secondo 2 indagini condotte tra maggio e luglio 2011 dal portale sanitario Doloredoc su 325 medici e 192 pazienti, tollerabilita' (27,3%), efficacia (27%) e impatto sulla qualita' di vita (16,8%) sono i principali criteri che guidano i clinici nella scelta del farmaco piu' appropriato per i malati di dolore cronico severo, i quali tuttavia si dichiarano insoddisfatti dei trattamenti assunti nel 45,5% dei casi. La causa e' da ricercarsi in una insufficiente riduzione del dolore (51,6%) e nella presenza di effetti collaterali (28,4%) come nausea, sonnolenza, mal di testa o stipsi; inoltre, nel 30,6% dei casi, ai pazienti vengono prescritti farmaci antinfiammatori, dei quali spesso si abusa, benche' non sempre siano adeguati a risolvere il problema.
Una conferma sul persistere dell'abuso di antinfiammatori arriva anche da Guido Fanelli, Coordinatore della Commissione ministeriale Terapia del Dolore e Cure Palliative, il quale fa il punto sullo stato di attuazione della Legge 38/2010, che ha riconosciuto alla sofferenza cronica la dignita' di malattia. ''A un anno e mezzo dalla sua approvazione, gli strumenti per l'applicazione della normativa sono stati completati al 90%'', precisa Fanelli. ''La vera battaglia ora va combattuta sul fronte culturale e dell'appropriatezza prescrittiva, per determinare un'inversione di tendenza nell'abitudine all'impiego inappropriato di FANS. A questo proposito, un utile strumento sara' il ''Cruscotto', attivato dal Ministero a fine giugno: uno specifico software per rilevare la tipologia delle prestazioni ospedaliere erogate e i farmaci prescritti''.
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