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martedì 12 marzo 2013

melittina: Dal veleno delle api un acura contro l’hiv

Scoperto da scienziati americani un metodo per neutralizzare il virus dell'hiv grazie ad un potente veleno prodotto dalle api, la melittina

La melittina distrugge alcuni virus e cellule tumorali maligne

La melittina è una tossina potente trovata nel veleno d’api. Può colpire i fori nell’involucro protettivo virale che circonda il virus dell’immunodeficienza umana, così come altri virus. J. Russell Hornsby, Professore di Scienze Biomediche, ha dimostrato che le nanoparticelle cariche di melittina, hanno proprietà anti-cancro e hanno la capacità di uccidere le cellule tumorali . Il collegamento del veleno d’api con le terapie antitumorali non è una novità.  Nel 2004 gli scienziati croati hanno  riportato sulla rivista  Journal of the Science of Food and Agriculture che i prodotti delle api tra  cui il veleno, potrebbero avere applicazioni nel trattamento del cancro e la prevenzione .



Un gel vaginale a base di una sostanza proveniente dal veleno prodotto dalle api per combattere il virus dell’HIV. E’ il risultato di una ricerca condotta dalla Washington University School of Medicine. Il gel ucciderebbe il virus dell’hiv, ma non avrebbe effetto sulle altre cellule.

Secondo i ricercatori lo studio in questione è importante per arrivare all’obiettivo della creazione di un gel vaginale: Joshua L. Hood, ha spiegato: ”La nostra speranza è che nei luoghi in cui l’HIV è in espansione, questo gel potrebbe essere usato per fermare la diffusione del virus all’inizio.”

Il gel è a base di melittina, una tossina potente che si trova nel veleno delle api ed in grado di agire sull’involucro protettivo  che circonda il virus dell’immunodeficienza umana, così come altri virus.

 Il veleno delle api agirebbe direttamente sulle cellule affette dall’HIV, rompendo la loro parete protettiva e provvedenti dall’interno alla loro distruzione. Una sostanza quella prodotta da questi insetti che è pur sempre una tossina e necessita quindi, come hanno mostrato i ricercatori statunitensi, di essere utilizzata con cautela per non danneggiare le cellule sane. La soluzione trovata dagli scienziati della Washington University School of Medicine è il ricorso alle nanoparticelle. Durante i test in laboratorio, questi composti hanno mostrato una particolare selettività nella scelta dei tessuti da attaccare, consentendo di eliminare le parti malate senza produrre danni nel resto dell’organismo.

Samuel A. Wickline aveva già dimostrato che le nanoparticelle caricate con melittina hanno proprietà anti-cancro, cioè hanno la capacità di uccidere le cellule tumorali. Il collegamento fra il veleno delle api con le terapie antitumorali non è una novità perchè alcune ricerche hanno già studiato la relazione.

Ora gli scienziati hanno scoperto che se si lega la melittina a delle nanoparticelle modificate queste, letteralmente, rimbalzano sulle cellule sane, lasciandole intatte. Invece quando l’HIV si imbatte nelle nanoparticelle caricate con la melittina, si incastra nelle nanoparticelle modificate e la melittina lo distrugge.

Gli scienziati hanno spiegato che la melittina riesce a creare dei fori nel rivestimento protettivo del virus e in questo modo ad eliminare la capacità del virus di riprodursi.

Second Hood la melittina potrebbe essere utile per due terapie: una con il gel vaginale e una contro i virus resistenti ai farmaci, laddove l’infezione si sia già installata. In questo caso la terapia verrebbe iniettata nel sangue del paziente.

 Le cellule normali rimangono intatte

 Gli  scienziati hanno dimostrato che le nanoparticelle cariche di melittina non danneggiano le cellule normali e sane. Sulla  superficie delle  nanoparticelle è stato disposto un sistema di protezione, una sorta di “paraurti”, in modo che quando entrano in contatto con le cellule normali (che tendono ad essere molto più grandi), rimbalzano piuttosto che attaccarsi ad esse.  La cellula del virus HIV è molto più piccola delle nanoparticelle, si inserisce tra i paraurti ed entra in contatto diretto con la sua superficie che è rivestita con la tossina dell’ape che la distrugge.

Hood ha spiegato: “ Mentre la maggior parte dei farmaci anti-HIV lavorano sulla capacità del  virus ‘di replicare, la nanopareticella con veleno dell’ape attacca una parte vitale della sua struttura. Il problema è che attaccare la capacità di replicare di un patogeno non gli impedisce di diffondere l’infezione. Alcuni ceppi di HIV hanno trovato il modo di aggirare i farmaci che impediscono la replica  per  inibirli e riprodurre”.

La melittina attacca il doppio strato di membrana  e questa la rende potenzialmente utile anche per il trattamento di altre patologie. I virus dell’epatite B e C, tra gli altri, si basano sullo stesso tipo di involucro protettivo e potrebbero essere colpiti e distrutti con la somministrazione della melittina.
Il gel inoltre potrebbe essere anche un potenziale contraccettivo anche se lo studio in questione non riguarda  la contraccezione. Gli scienziati hanno spiegato che però potrebbe essere utile per le coppie in cui uno dei partner è sieropositivo e che vogliono avere dei figli.

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