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mercoledì 4 giugno 2008

LA BOMBA AD IDROGENO

Nella bomba ad idrogeno detta più propriamente bomba a fusione (o bomba H), i nuclei di idrogeno pesante, sotto l'azione di elevatissime pressioni e temperature, si uniscono per formare nuclei di elio: questa reazione avviene con sviluppo di una enorme quantità di energia.I metodi di preparazione e di costruzione della bomba ad idrogeno sono mantenuti segreti dalle due potenze che la possiedono: USA e CSI. Si ritiene comunque che le bombe a fusione attualmente prodotte siano del tipo cosiddetto 3-F (fissione-fusione-fissione).In un simile tipo di bombe si possono distinguere tre stadi: il primo stadio, quello più interno, è costituito da una comune bomba atomica, la quale, una volta portata allo stato critico di fissione, fornisce la temperatura necessaria ( diverse decine di milioni di gradi) per innescare la reazione fusione (secondo stadio) e serve allo stesso tempo come sorgente di neutroni.Attualmente, si ritiene che i materiali adoperati per la fusione siano il litio-6 e il deuterio, il cui nucleo è composto da un neutrone e da un protone. Il litio-6 cattura rapidamente i neutroni, scindendosi in un nucleo di elio e in uno di tritio.Quest'ultimo, a sua volta, si fonde con il deuterio, formando elio più un neutrone e sviluppando una elevata quantità di energia.Diverse ipotesi sono state avanzate circa l'azione di questi neutroni:
essi possono reagire con altri nuclei di elio, favorendo la continuazione della reazione di fusione
possono essere sufficientemente rallentati per reagire con l'uranio-235, o con il plutonio della bomba atomica di innesco
possono reagire con l'uranio-238 e provocarne quindi la fissione (terzo stadio). I neutroni prodotti dalla reazione tritio-deuterio possiedono energia sufficiente a rompere gli atomi di uranio-238 e a provocarne quindi la fissione.In una bomba ad idrogeno tutte le reazioni avvengono contemporaneamente e ciascuna di esse rinforza tutte le altre; infatti, la fissione dell'uranio-238:
aumenta il numero di neutroni disponibili per il primo e il secondo stadio
aiuta a mantenere la temperatura del secondo stadio a un valore sufficientemente elevato perché la reazione di fusione non si arresti
tende a mantenere il primo stadio nella condizione critica grazie all'effetto implosivo. In definitiva, il primo stadio fornisce il calore e i neutroni al secondo stadio, il quale a sua volta fornisce neutroni veloci al terzo stadio.

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