Roma, 24 feb.2009Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il presidente della Repubblica francese, Nicolas Sarkozy, al termine dei colloqui bilaterali Italia-Francia svolti a Villa Madama, hanno firmato l'accordo di cooperazione nel campo dell'energia nucleare con il coinvolgimento di Enel e Edf. L'intesa prevede tra l'altro la collaborazione tra le due aziende (aperta alla partecipazione di altri operatori) per la realizzazione di quattro centrali nucleari in Italia a partire dal 2020.
Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente:''Un accordo pericoloso e miope. Perche' tutti gli studi internazionali mostrano che il nucleare e' la fonte energetica piu' costosa e perche' rimane aperta la questione delle scorie e della sicurezza''. Cosi' Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, valuta il protocollo intergovernativo firmato oggi a Roma da Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy e i due memorandum siglati da Enel e Edf che coprono tutta la filiera del nucleare e prevedono la costruzione di 4 centrali nucleari di terza generazione in Italia, la prima operativa dal 2020. ''Il governo procede come un caterpillar per spianare la strada ai suoi progetti, nonostante il disegno di legge del ministro dello Sviluppo economico sia ancora in fase di discussione e vengano continuamente prorogati i tempi per definire i criteri di localizzazione degli impianti - dice Cogliati Dezza -. Ma lo 'scenario nucleare' e' una prospettiva che l'Italia, in piena crisi economica, non puo' verosimilmente permettersi''. ''Tanto per fare un esempio - prosegue il presidente di Legambiente -, i costi della centrale finlandese di Olkiluoto, l'unico reattore di terza generazione evoluta in costruzione nel mondo insieme a Flamanville in Francia, sono lievitati quasi del 50%: dai 3,2 miliardi di euro previsti ai 4,5 attuali. Autorizzato nel 2002, il cantiere e' partito nel 2005 e dovrebbe chiudersi nel 2012 con tre anni di ritardo rispetto alle previsioni, se questo termine non slittera' ancora in avanti''.
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1 commento:
Non fu fatto gia' un referendum contro il nucleare?
Puo' Berlusconi fare accordi senza preventiva legiferazione del Parlamento o almeno a mezzo del Ministro incaricato?
Non sarebbe il caso di promuovere un altro referendum?
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