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domenica 28 giugno 2009

ecomostri: IN ITALIA COSTE MANGIATE DA CEMENTO


Il mare del Bel Paese viene mangiato dal cemento che e' ''il primo nemico delle coste italiane: dal calcestruzzo illegale o 'legalizzato' in Italia si ''impasta senza sosta ai danni del mare''. Questo il dato che emerge dal dossier di Legambiente 'Mare Monstrum', presentato IL 26 GIUGNO a Roma in occasione della 24/a edizione di Goletta Verde, che conferma come il cemento sia ''divoratore di litorali''. Cosi', prosegue il rapporto, ''tra villette, alberghi e porti turistici sono migliaia i nuovi edifici che ogni estate spuntano lungo le coste italiane'': soltanto nel 2009 a causa del mattone selvaggio si sono registrate 3.674 infrazioni, con 1.569 sequestri e 4.697 denunce. Esempi di abusi sono quelli di Ischia, con 600 demolizioni da effettuare, e quello di Lampedusa, dove non esiste un piano regolatore. Mentre ''l'assalto ai nuovi porti'' deroga ai piani urbanistici per ''un business da milioni di euro'' ai danni delle coste. ''Abbattere diviene la parola d'ordine - dichiara Sebastiano Venneri, vicepresidente e responsabile mare di Legambiente - per vincere la guerra contro il cemento abusivo che nelle regioni del sud e' diventato una vera e propria piaga''. Legambiente ha stilato una top five degli ecomostri da abbattere: l'hotel di Alimuri a Vico Equense (Na), le palazzine di Lido Rossello a Realmonte (Ag), Palafitta a Falerna (Cz), il villaggio abusivo di Torre Mileto (Fg) e la ''collina del disonore'' a Pizzo Sella alle porte di Palermo.

Sono i numeri del calcestruzzo illegale o «legalizzato»nel cantiere Italia, dove si impasta senza sosta ai danni del mare: a ’dare i numerì è il rapporto ’MAre Monstrum 2009’ di Legambiente. Tra villette per le vacanze, grande alberghi a strapiombo sul mare o porti turistici con ristoranti e shopping center sono davvero migliaia i nuovi edifici che ogni estate spuntano lungo le coste italiane.

Ma il mare italiano non soffre solo il mal di cemento, è afflitto anche da tanti altri guai: scarichi illegali, cattiva depurazione, pesca di frodo, infrazioni al codice della navigazione sembrano, infatti, non passare mai di moda. Crescono, quindi, le infrazioni accertate che passano da 14.315 nel 2007 a 14.544 (+1,6), quasi 2 reati a chilometro lungo i 7.400 di costa del Belpaese. Aumentano anche le persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1.6%) mentre, parallelamente, diminuiscono i sequestri che da 4.101 scendono a quota 4.049. A guidare la classifica dell'illegalità costiera è la Campania, con 2.776 infrazioni accertate dalle Forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto, seguita da Sicilia (2.286), Puglia (1.577) e Calabria (1.435).

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