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domenica 21 giugno 2009

LEUCEMIA: EFFICACE LA TERAPIA CON IMATINIB


E' efficace anche in casi di leucemia infoblastica acuta (LLA) Philadelphia (PH) la terapia 'mirata' con imatinib. Lo evidenzia uno studio condotto dal Gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto (Gimema), in collaborazione con Novartis, che ha verificato come anche nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta Ph positiva (forma molto rara che colpisce prevalentemente adulti e anziani) possa essere utile il trattamento gia' dimostratosi efficace nella leucemia mieloide cronica.

Con l'imatinib associato ad una dose di cortisone, si e' assistito nel 100% dei pazienti trattati all'ottenimento della remissione completa della malattia (scomparsa delle cellule leucemiche dal sangue e normalizzazione di globuli rossi, bianchi e piastrine, con riduzione delle cellule indifferenziate nel midollo a meno del 5%). Tutto questo e' stato ottenuto con una terapia somministrata solo per via orale, senza bisogno di ricovero; di fatto, si e' realizzato il sogno di curare una leucemia acuta con delle pillole da assumere per bocca con un bicchiere d'acqua.

''Nel caso dei pazienti anziani trattati senza chemioterapia, solo con imatinib, e' stata ottenuta la remissione completa, anche se per un periodo transitorio. Questo ha permesso di prolungare la sopravvivenza di questi pazienti e di seguire una terapia senza necessita' di ricovero ospedaliero'' - afferma il Dottor Marco Vignetti Coordinatore Centro Dati GIMEMA. ''Nei pazienti piu' giovani, invece, si e' visto che l'associazione con la chemioterapia consente di migliorare la qualita' della remissione. Oggi, dunque, anche pazienti giovani possono essere trattati senza chemioterapia fin dall'inizio della malattia, senza subire quindi gli effetti collaterali della chemioterapia che addirittura, in alcuni casi possono essere fatali''.

Si conferma quindi l'efficacia delle terapie mirate che hanno rivoluzionato il trattamento delle leucemie colpendo in modo selettivo il difetto molecolare. E i risultati a 7 anni dello Studio Iris ribadiscono le altissime percentuali di risposta alla terapia con Glivec nella leucemia mieloide cronica (LMC).

''A distanza di oltre 7 anni'' - afferma la Professoressa Giuliana Alimena Professore Ordinario di Ematologia Coordinatore Sezione di Ematologia Dipartimento Biotecnologie Cellulari ''La Sapienza'' Universita' di Roma - ''si riscontra che l'86% dei pazienti e' sopravvivente e si arriva ad una sopravvivenza del 94% considerando le sole morti correlate alla malattia: questo significa che solo il 6-7% ha avuto una trasformazione della malattia dalla fase cronica alla fase acuta, trasformazione prima pressoche' ineluttabile''.

Per la piccola percentuale di pazienti che mostrano resistenza a imatinib, e' disponibile nilotinib, terapia di nuova generazione, adesso indicata anche come terapia di prima linea.

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