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giovedì 17 settembre 2009

European mobility week: L'EUROPA DI MUOVE SOSTENIBILE. L'ITALIA NO


E' partita ieri l'ottava edizione della settimana europea della mobilità sostenibile più 20 città italiane partecipano, ma le associazioni ambientaliste denunciano la mancanza di politiche ambientali, e miseri stanziamenti per ferrovie e metropolitane
Parte oggi l'ottava edizionedella Settiman europea della mobilità sostenibile, a cui parteciperanno 21 città italiane, ma nel nostro Paese manca una politica ambientale. Lo Stato e le Regioni, accusa Legambiente, continuano a investire sul trasporto su gomma e i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, hanno puntato solo sulla costruzione di nuove infrastrutture.

Nel dossier redatto dall'associazione ambientalista, Pendolaria 2008, si legge che l'84 per cento degli investimenti sono stati destinati alle strade e alle autostrade; alle ferrovie e alle metropolitane, invece, sono andati rispettivamente solo il 10,57 e il 5,53 per cento dei fondi stanziati.

Da un'analisi sulle manovre economiche finanziarie realizzata dal Wwf è emerso che negli ultimi tre anni, ingenti risorse pubbliche sono state utilizzate per le infrastrutture strategiche, come le linee ad alta velocità, e poco è stato fatto per gli spostamenti urbani. Anche Antonio Granata, responsabile delle politiche ambientali per la Cgil nazionale, accusa il governo: «Invece di aumentare le risorse per incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici, l'esecutivo ha tagliato ulteriormente le dotazioni del fondo per la mobilità sostenibile che passano per il 2009 da 90 a 70 milioni di euro». Per questo motivo, le associazioni ambientaliste: Amici della Terra, Greenpeace, Legambiente e il Wwf, insieme con le organizzazioni sindacali Cgil Cisl, Uil e Ugl hanno costituto il comitato Mus (Mobilità urbana sostenibile) e hanno redatto un manifesto congiunto per promuovere forme di trasporto sostenibili.

Si rivolgono soprattutto ai lavoratori e ai datori di lavoro per spingerli a usufruire di più dei mezzi pubblici e chiedono alle aziende di prevedere un ticket o buono trasporto, vantaggioso sia per l'impresa che per il dipendente. È necessario, dunque, spingere i cittadini ad abbandonare le loro auto, responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2 nelle nostre città.

L'Ong Amici della Terra ha pubblicato un rapporto: "Il settore che sfora: il buco nero delle emissioni di CO2 dei trasporti auto", dove denuncia che nel periodo compreso tra il 1990 e il 2006, in Europa, le emissioni di gas serra prodotte dai veicoli a motore sono aumentate del 25 per cento.

E l'Italia è quella che presenta l'incremento percentuale maggiore. In assenza di provvedimenti adeguati, il settore dei trasporti contribuirà notevolmente all'inquinamento atmosferico, rendendo difficile il raggiungimento degli obiettivi che l'Unione europea si è prefissata. Gli Stati membri, infatti, così come stabilito nel dicembre 2008 con il famoso slogan "20-20- 20", si sono impegnati a ridurre le emissioni di gas serra del 20 per cento entro il 2020. Un obiettivo ambizioso da raggiungere, ma la lotta ai cambiamenti climatici è una delle sfide più importanti, non solo sul piano ambientale ma anche su quello economico e sociale, che tutte le nazioni devono affrontare. Ed è per questo che il tema scelto per l'ottava edizione della European mobility week è: "Migliora il clima nelle città".
fonte: verdi.it

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