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lunedì 26 ottobre 2009

ecosostenibilità: Verbania la città più sostenibile


Il nord registra qualche segnale di miglioramento mentre il sud rimane ancora arretrato. Questi i risultati della XVI edizione di Ecosistema urbano di Legambiente, il rapporto annuale realizzato con la collaborazione di Ambiente Italia, che stila la classifica della qualità ambientale delle città italiane.

Il dossier prende in considerazione diversi parametri ambientali, tra cui il trasporto pubblico, le isole pedonali, le zone a traffico limitato, l'efficienza della depurazione e la raccolta differenziata. La migliore città italiana in campo ambientale risulta così Verbania, seguita da Belluno (vincitrice delle due precedenti edizioni), Parma, Bolzano e Siena. Dall'altro capo della classifica, la maglia nera va a Catania, Crotone, Agrigento, Frosinone e Caltanissetta.

Verbania vince per i miglioramenti nelle PM10, nella raccolta differenziata (leader in Italia con il 72,8%), nel rapporto di emissioni di CO2 per passeggero del trasporto pubblico. Catania é invece ultima a causa di diversi fattori: spreca il 50% dell'acqua potabile della rete, depura soltanto un terzo dei suoi scarichi fognari, ha una percentuale di differenziata pari al 3% ed ha un mediocre trasporto pubblico. Tra le quattro metropoli la migliore è Milano, al 46/mo posto, seguita da Roma al 62/mo, Torino al 77/mo, e chiude Napoli all'89/mo.

Se si migliora, osserva Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, "l'ecosistema urbano offre un ambiente migliore ai propri abitanti e contribuisce alla riduzione delle emissioni. Proprio dai centri urbani, in vista del vertice di Copenaghen, potrebbe partire una sfida in tre settori determinanti: edilizia, mobilità e inversione dell'effetto 'isola di calore'". L'80% delle emissioni, spiega Cogliati Dezza, proviene dalle aree urbane, mentre in Italia il 40% dei consumi energetici è per usi civili, così come nelle aree avvengono i due terzi degli spostamenti. Inoltre, negli ultimi 15 anni le città hanno una temperatura di almeno 1 grado sopra la media nazionale, che in alcuni periodi dell'anno arriva a 4-5 gradi in più rispetto alle aree libere da edificazione.

Sono già molte le città, si legge nel rapporto, che si sono date obiettivi precisi per il clima: Amsterdam punta a un taglio del 40% delle emissioni entro il 2025, Friburgo entro il 2030, Berlino punta a ridurle entro il 2020, Copenaghen spera di farcela per il 2015 e Barcellona punta a un taglio del 50% entro il 2030. C'é anche per le amministrazioni amiche del clima, la possibilità di sottoscrivere il 'patto dei sindaci' (lanciato da Bruxelles) in cui è previsto un piano d'azione e ogni due anni un report sui risultati raggiunti. "E' inevitabile - conclude Cogliati Dezza - che un accordo a Copenaghen per ridurre le emissioni di CO2 obbligherà a rivedere i modelli urbanistici, dei trasporti e dell'energia".

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