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lunedì 23 novembre 2009

600 MILA ITALIANI ALL'ANNO PERDONO USO PAROLA

Sono oltre seicentomila ogni anno le persone che, per diverse cause, perdono la capacita' di parlare. Se poi si considera l'invecchiamento della popolazione, in continua crescita, questi numeri raddoppiano.

Le cause? Un incidente stradale, i problemi di comunicazione nei bambini e negli adulti dovuti a malattie neurologiche, i disturbi del linguaggio, la difficolta' a deglutire. Un allarme riguarda il prossimo futuro, dal momento che nella popolazione delle case di riposo si registrano percentuali di anziani disfagici tra il 30 ed il 75%. Sono i dati diffusi oggi a Torino nel corso del convegno organizzato in occasione del ventennale della Federazione Logopedisti Italiani (FLI).

Durante l'evento, il cui slogan e' ''Le parole piu' importanti'', sono state presentate al Comite' Permanent de Liason des Orthophonistes Logopedes de l'Union Europe'enne (CPLOL) le nuove Linee Guida per la gestione dell'afasia, disturbo caratterizzato da mancanza parziale o totale del linguaggio parlato e scritto.

''Le Linee Guida - spiega Tiziana Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani - sono fondamentali perche' riguardano ambiti molto vasti di intervento e migliaia di specialisti. Riguardano le malattie neurologiche e le disabilita' comunicative che possono derivarne.

L'afasia, per esempio, si verifica nel 10% circa dei casi dopo un trauma cranico (243 ogni 100mila italiani l'anno) e nel 40% circa dei casi dopo un ictus, un evento che colpisce circa 120 mila persone ogni anno. Di queste ultime, circa 40 mila presentano poi dei disturbi del linguaggio in fase acuta e almeno 15 mila hanno ancora disturbi importanti dopo un anno. Ma riguardano anche malattie degenerative come il Parkinson, l'Alzheimer e la demenza senile, che possono causare deficit comunicativi come la disprassia (disturbi motori nell'articolazione della parola) e la disfagia (alterazione della deglutizione)''.

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