C'e' chi puo' e chi non puo'. C'e' chi puo' dimagrire, non riacquistando i chili persi, e c'e' invece chi, pur stando a dieta e dimagrendo, e' inesorabilmente destinato a rimettere su i chili persi. La differenza nel mantenimento della perdita di peso a lungo termine, spiegano i ricercatori del Miriam Hospital di Providence (Rhode Island, Stati Uniti), la fa la risposta cerebrale alle immagini degli alimenti.
Dallo studio pubblicato su Journal of Clinical Nutrition emerge che, attraverso la risonanza magnetica funzionale per immagini, si possono mettere in evidenza le differenze nelle risposte cerebrali e, di conseguenza, spiegare perche' alcune persone sono soggette all'effetto ''yo-yo'' e altre no. I ricercatori hanno sottoposto immagini di alimenti a tre gruppi - persone di normopeso, soggetti obesi e individui che avevano perso almeno 15 chili ed erano riusciti a mantenere la perdita di peso per almeno tre anni - e ne hanno poi analizzato le reazioni del cervello.
Dalla risonanza magnetica e' emerso che davanti alle immagini di cibo le persone che erano riuscite a mantenere la perdita di peso erano piu' idonee ad attivare le aree del cervello associate all'inibizione e al controllo del comportamento rispetto ai partecipanti obesi e normopeso: ''E' possibile - spiega Jeanne McCaffery, principale autrice dello studio e docente di Psichiatria e comportamento umano alla Warren Alpert Medical School della Brown University - che queste risposte del cervello possano portare a comportamenti preventivi o correttivi che promuovano il controllo del peso a lungo termine''.
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