Nelle strategie per affrontare il problema dei cambiamenti climatici che porterà i paesi del mondo a sedersi intorno a un tavolo a Copenaghen bisogna tener conto non solo della CO2, ma anche degli inquinanti a vita media o breve, fuliggine, ozono e metano per esempio. Infatti su una finestra di tempo di 20 anni queste altre emissioni costituiscono oltre metà del contributo umano al riscaldamento globale.
E' quanto afferma Stacy Jackson della University of California a Berkeley in un articolo sulla rivista Science. L'anidride carbonica è il gas serra che storicamente ha avuto l'impatto maggiore sul riscaldamento globale, ha spiegato la ricercatrice, e quindi di fatto anche quello che viene più preso in considerazione quando si parla del futuro del pianeta. Ma gli altri gas serra non sono da meno e, anzi, potrebbero avere effetti significativi anche a breve termine, cioé appunto nell'arco di poche decadi. La fuliggine rimane in circolo per giorni o al più per qualche settimana, il metano per decadi, ma il loro impatto sul riscaldamento globale è fortissimo: infatti gli inquinanti a vita breve o media danno conto della metà dell'impatto umano a breve termine sui cambiamenti climatici e sono quindi una voce importante e non secondaria, che va portata ai tavoli dei decisori. A seconda di cosa faremo nei prossimi 20 anni, si capirà che tipo di influenza potremo avere sul futuro del nostro pianeta, ha concluso.
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