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martedì 1 dicembre 2009

INFLUENZA SUINA: NUOVA INFLUENZA, SCUOLE ITALIANE SPORCHE. PRONTO KIT ANTIVIRUS

Polvere e sporcizia nelle aule, nei bagni e nelle palestre; uso indiscriminato di prodotti chimici con pericolo per chi li usa e per gli studenti. Un quadro desolante, quello che emerge da un'indagine promossa da Afed-Afidamp, associazione nazionale di riferimento per il comparto del cleaning professionale e realizzata da Cittadinanzattiva, che punta l'indice contro lo stato dell'igiene e della manutenzione delle scuole italiane.

Dati preoccupanti soprattutto in un momento di grande attenzione come l'attuale, in cui sono al vaglio misure di prevenzione anche nelle scuole per il pericolo di diffusione del contagio del virus dell'influenza H1N1. Dall'analisi effettuata su un campione di circa seicento istituti su tutto il territorio nazionale e relativa al periodo 2006-2008, emerge un quadro poco confortante. Tra gli aspetti piu' inquietanti dell'indagine, infatti, viene denunciata la presenza di polvere in grande quantita' e ovunque, spesso generatrice di un costo importante per la collettivita' in termini di allergie e forme asmatiche in forte aumento soprattutto tra i bambini; la presenza di sporcizia in tutti gli ambienti della struttura scolastica come aule, servizi igienici, corridoi, palestre, mense e cortili, che denotano bassi standard di pulizia; rischi per la salute degli alunni e del personale derivanti dall'utilizzo di strumenti non idonei e prodotti chimici pericolosi sia per la salute delle persone, sia per i materiali su cui vengono utilizzati.

Tracciando una classifica dell'ambiente della scuola mediamente piu' sporco, nel 2008 la maglia nera e' andata alle aule, giudicate come i locali meno puliti nel 29 per cento dei casi. oltre la meta' delle scuole sfrutta quasi esclusivamente la forza manuale per la pulizia degli ambienti, con strumenti per lo piu' di tipo ''casalingo'' e impiego di prodotti, come acido muriatico, candeggina, ammoniaca, alcol, la cui pericolosita' e' comprovata, mentre l'efficacia pulente non e' garantita.

Emerge, inoltre, una scarsa se non nulla formazione professionale del personale addetto alla pulizie, che sopperisce con il ''buon senso domestico'' alla mancanza di cognizioni in tema di metodi, tempistiche, attrezzature che consentirebbero di coniugare sicurezza, efficienza, contenimento dei costi.

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