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giovedì 14 gennaio 2010

CLIMA, LE LOBBY USA ALL'ATTACCO


Gas serra I Repubblicani provano ad affondare i nuovi limiti per le emissioni inquinanti fissati dal Clean Air act, la legge per regolare l'inquinamento dell'aria, varata negli anni Settanta dall'Agenzia per l'ambiente americana. Al Gore: «è oltraggioso»

I Repubblicani sono nuovamente all'attacco delle leggi promosse da Obama per tagliare le emissioni di gas serra e riformare il settore energetico americano.
Sotto il fuoco della destra questa volta si trova il Clean air act, una legge per regolare l'inquinamento dell'aria varata negli anni Settanta dall'Epa, l'Agenzia per l'ambiente americana. Lo scorso 8 gennaio l'Agenzia aveva infatti presentato una serie di norme che restringono in modo significativo i possibili livelli di inquinamento atmosferico da ozono e di altri elementi inquinanti, come la CO2, ribaltando i limiti fissati dall'amministrazione Bush nel marzo del 2008. Nel nuovo testo si passa infatti da 75 parti per miliardo di ozono al livello del suolo a 60.
I repubblicani contestano il fatto che questa legge potrebbe costare tra i venti e i novanta miliardi di dollari entro il 2020 al mondo dell'impresa e soprattutto darebbe eccessivi poteri all'agenzia per regolare le emissioni di gas serra.
A guidare la lotta dentro l'Epa contro la riforma della legge è il nuovo astro della destra americana, Lisa Murkowski.
Per la Murkowski è intollerabile che l'Epa possa "ordinare" tetti alle emissioni senza passare per il Congresso.
Una funzione della riforma del Clean air act sarebbe proprio supplire alle mancanze sull'imposizione di tetti alle emissioni contenute nell'American clean energy and security act, la legge sul clima e per la riforma del settore energetico.
In un emendamento, in particolare, la Murkowski avrebbe richiesto di evitare qualsiasi tetto alle emissioni di biossido di carbonio. Fino qua tutto normale se non fosse che gli autori dell'emendamento, Jeffrey Holmstead e Roger Martella due lobbisti vicini all'Epa dell'era Bush e all'industria petrolifera e dei combustibili fossili, sono entrati in contatto con lo staff della Murkowski. Per di più questa non è una legge discussa al Congresso - dove l'influenza dei gruppi di pressione è un normale fenomeno politico - ma un ordine esecutivo dell'agenzia dell'ambiente in cui vigono regole e pesi differenti.
A seguito dell'annuncio dello scandalo da parte del blog politico si è messa in moto la macchina politica delle organizzazioni ambientaliste americane, che sono insorte contro il tentativo considerato poco corretto.
Al Gore ha inviato tramite la sua organizzazione Re-power America decine di migliaia di cittadini di email per contrattaccare le mosse dei Repubblicani. «È oltraggioso. Invece che far progredire la legge sull'energia pulita e sul clima, qualcuno propone politiche che rimanderebbero gli Usa indietro di 20 anni. L'emendamento inserito nel testo è stato letteralmente il frutto delle lobby».
L'emendamento verrà discusso ufficialmente il prossimo 20 gennaio. La legge Clean air act dovrebbe essere approvata entro marzo.
La speranza delle lobby è che venga posposta al 2012.

fonte:verdi.it

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