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sabato 6 febbraio 2010

centrali nucleari in Italia: STOP ALL'OFFENSIVA NUCLEARISTA


Nucleare Nel giorno in cui il governo impugna le leggi regionali con cui Campania, Basilicata e Puglia hanno detto no al nucleare del governo il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli rivolge un Appello 'a tutte le forze politiche, e quindi anche a Di Pietro, affinchè il referendum contro il nucleare non diventi uno strumento di lotta politica dei partiti, per aumentare il proprio consenso".

E' di una gravità inaudita quello che è accaduto nelle ultime ore.
Il governo, con la decisione di impugnare le leggi regionali di Puglia, Campania e Basilicata contro il nucleare, ha compiuto un atto in puro stile fascista. Un gesto, quello del ministro dello Sviluppo Claudio Scajola e del ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto, che ci riporta indietro di trent'anni. Evidentemente per questa classe dirigente non vale nulla il volere dei cittadini, che già nel 1987 si espressero contro le centrali nucleari nel nostro Paese; così come a nulla valgono le amministrazioni regionali, espressione della volontà popolare.
Ma la decisione del governo Berlusconi di voler ricorrere contro le legislazioni regionali nasconde anche le paure delle forze politiche di maggioranza, che ancora non dicono chiaramente ai cittadini dove intendono costruire le centrali atomiche. Un timore evidentemente legato alla prossima scadenza delle elezioni regionali.
Il governo Berlusconi sa bene che i cittadini sono contrari alla decisione di tornare al nucleare e, per questo, per il rischio di perdere consensi e scatenare proteste nelle comunità locali, si guarda bene dal rendere nota la lista dei siti. E, come se questo non bastasse, il centrodestra ha deciso di imporre la costruzione degli impianti con l'uso dell'esercito.
Ci troviamo di fronte a un gravissimo attacco alla democrazia del nostro Paese, complice un sistema mediatico che ha di fatto oscurato i temi dell'ambiente e del nucleare sottraendoli al dibattito pubblico.
I grandi network televisivi tacciono al cospetto delle decisioni governative e vengono meno al loro dovere di informazione. Il ministro Scajola, protagonista dell'ultima crociata a favore del nucleare, deve spiegare agli italiani dove intende portare le scorie radioattive, altamente tossiche e pericolose per centinaia di anni. E come intende trattarle, in quali stabilimenti e con quali tecniche.
Mentre ai cittadini italiani non viene data la possibilità di farsi un'opinione su queste vicende cruciali per la vita del Paese e per la loro salute. Di fatto è calato un silenzio assordante sui temi che possono danneggiare l'immagine di questa maggioranza e metterne in discussione le scelte. Sul nucleare non esiste più contraddittorio. Ci raccontano quali potranno essere gli effetti positivi delle centrali atomiche, tacendo sui costi reali di questa operazione.
Oltre al silenzio sui rischi serissimi che tutti noi corriamo.
Articolo pubblicato su: www.verdi.it autore Angelo Bonelli

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