''Sul nucleare il Governo ha deciso,  ma come fara' ora a convincere la popolazione se non ha  convinto nemmeno i candidati della maggioranza alle  regionali?''. Cosi' Vittorio Cogliati Dezza, presidente  nazionale di Legambiente, sul via libera dato oggi dal  Consiglio dei ministri al decreto legislativo sul nucleare.
  ''Il Governo - prosegue -  continua a parlare di scelte  trasparenti e condivise, ma non sembra interessato al parere  di Regioni, Provincie e Comuni sull'argomento. Sono gia' 15,  infatti, le Regioni che si sono schierate contro la Legge  Sviluppo che rilancia il nucleare in Italia. Mentre 11 di  loro (Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Umbria Lazio,  Puglia, Liguria, Marche, Piemonte, Molise e Toscana) l'hanno  impugnata per incostituzionalita' e aspettano l'udienza  calendarizzata per il mese di giugno''.
  Intanto, alla domanda di Legambiente ''una centrale nella  mia Regione si' o no?'' rivolta ai candidati alle prossime  elezioni regionali, hanno gia' risposto negativamente ben 23  candidati di tutti gli schieramenti politici, dalla Lega al  Pd, passando per l'Udc e il Pdl. Nove candidati ancora non si  esprimono e solo 6 dicono chiaramente di appoggiare l'opzione  atomica, anche se fra questi si annovera il si' del  presidente Formigoni d'accordo a costruire centrali ma non  nella sua Regione.
  ''Quello che e' certo finora e' che il no al nucleare  sembra mettere d'accordo tutti i candidati alle regionali -  aggiunge Cogliati Dezza -. Il Governo deve smettere di  ingannare gli italiani sulle possibilita' del nucleare, che  rimane una scelta folle da punto di vista economico ed  energetico Nessuna nuova centrale deve essere realizzata  senza il consenso degli italiani''.
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