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sabato 2 agosto 2008

SCOPERTO METODO PER IMMAGAZZINARE ENERGIA SOLARE

(ANSA) - ROMA - Promette una vera e propria 'rivoluzione del solare' la scoperta fatta dagli ingegneri del Massachussets institute of technology (Mit): in uno studio pubblicato da Science hanno infatti descritto per la prima volta un modo per immagazzinare l'energia prodotta dai pannelli solari. La scoperta e' stata ispirata da uno dei passaggi della fotosintesi, in cui l'acqua viene scissa in idrogeno e ossigeno. Per riuscire a ripetere lo stesso procedimento i ricercatori hanno disegnato un nuovo catalizzatore, cioe' una sostanza che favorisce una reazione ma che alla fine puo' essere recuperata intatta, poco costoso e che funziona a temperatura ambiente. Il sistema progettato prevede che l'elettricita' prodotta ad esempio da un pannello fotovoltaico venga utilizzata, insieme al catalizzatore nuovo e a uno tradizionale, per scindere l'acqua in idrogeno e ossigeno gassosi. Questi possono essere immagazzinati e utilizzati per alimentare delle celle a combustibile. ''Questo e' quello che cercavamo di fare da anni - spiega Daniel Nocera, che ha coordinato lo studio - l'energia solare e' sempre stata limitata dal fatto che si interrompeva in assenza di sole. Adesso possiamo considerarla praticamente illimitata''. Secondo i ricercatori, l'applicazione su larga scala del processo e' molto facile e richiedera' non piu' di dieci anni. (ANSA).


La critica che viene mossa più frequentemente alle energie rinnovabili è che non sono continue. Il sole è utilizzabile solo di giorno, il vento non c'è ogni giorno, le maree non hanno la stessa intensità su tutti i mari, eccetera. Dai laboratori del Mit (Massachusetts institute of technology) di Boston arriva una scoperta che potrebbe risolvere questo limite, in particolare per l'energia solare, permettendo la memorizzazione dell'energia e l'utilizzo successivo, quando ce n'è bisogno.

Entro 10 anni nelle case. Esistono già delle soluzioni, ma sono eccessivamente costose e quindi inutilizzate. Il nuovo metodo, assicurano invece i ricercatori dell'Mit, è semplice, poco costoso, ed estremamente efficiente. Non impiega materiali tossici, anzi. Daniel Nocera, professore di Energia del Mit e il borsista post-dottorato Matteo Kanan, si sono ispirati al processo di fotosintesi tipico delle piante. Il sistema permette all'energia del sole di essere utilizzata per dividere le molecole di acqua in atomi di idrogeno e ossigeno. Questi vengono poi ricombinati all'interno di una cella a combustibile, creando senza emissioni di carbonio energia elettrica utilizzabile in casa o per alimentare un'auto elettrica. Sia di giorno che di notte. Nocera auspica che entro 10 anni il sistema venga adottato nelle case. I pannelli fotovoltaici forniranno energia durante il giorno. Di notte, verranno utilizzate le celle a combustibile.
Il funzionamento. La scoperta chiave è rappresentata da un nuovo catalizzatore che produce l'ossigeno dall'acqua, e un altro catalizzatore che produce idrogeno utilizzabile. E' fatto di metallo di cobalto, fosfato e un elettrodo posto in acqua. Quando l'energia elettrica - prodotta da una cella fotovoltaica, una turbina eolica o da qualsiasi altra fonte - scorre attraverso l'elettrodo, il cobalto e il fosfato formano un film sottile sull'elettrodo, producendo ossigeno. Combinato con un altro catalizzatore, come il platino, in grado di produrre idrogeno dall' acqua, il sistema è in grado di duplicare la scissione delle molecole d'acqua che si verifica durante la fotosintesi.
Il Nirvana del Sole. Secondo Nocera «la luce del sole ha un potenziale maggiore di qualsiasi altra fonte per risolvere il problema energetico mondiale. In un'ora, la luce del sole che colpisce la Terra potrebbe fornire energia a tutto il Pianeta per un anno». La realizzazione dei catalizzatori, spiega il professore, non è complicata. E tra dieci anni quello che Nocera definisce il «Nirvana» dell'energia solare, potrebbe diventare realtà.






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