![](http://1.bp.blogspot.com/_u6ABB65Uk2o/Sf2DhDl1lXI/AAAAAAAABQY/dCeJpL3msB4/s320/Il+ghiaccio+ai+confini+del+mondo+Esa-Envisa1,JPEG.jpg)
Sotto lo sguardo puntuale del satellite europeo Envisat, il ghiaccio che avvolge da oltre un secolo le isole antartiche di Charcot e Latady sta andando letteralmente a pezzi. Il ponte di ghiaccio, che permetteva almeno teoricamente di raggiungere "via terra" le isole dell'arcipelago di Wilkins dal Sesto continente, non esiste più (vd immagini Esa/Envisat) . Ancora nel 1951, quando fu fotografato e misurato per la prima volta dagli aerei britannici e statunitensi, era largo più di 80 km. Poi una progressiva riduzione durante i mesi estivi, che si è fatta sempre più accentuata: ora che siamo ancora nella prima fase dell'autunno dell'emisfero meridionale, il cedimento, lungo il fronte residuo di quasi 20 chilometri
![](http://3.bp.blogspot.com/_u6ABB65Uk2o/Sf19QlK9oKI/AAAAAAAABPY/TtZPoBF1zfo/s320/Il+ghiaccio+ai+confini+del+mondo+Esa-Envisa3,JPEG.jpg)
Il termometro Wilkins
Trovandosi da sempre – cioè da meno di un secolo – al centro della contesa tra le zona di influenza britannica e quella cileno-argentina, l'arcipelago di Wilkins è tra i territori meglio conosciuti dell'Antartico. E' un'area grande quanto la Svizzera intorno ai 70 gradi di latitudine sud, dove la massa del continente si estende verso il Sud America lungo i mille chilometri della penisola antartica. La calotta di Wilkins propriamente detta, scoperta dall'esploratore francese Jean-Baptiste Charcot proprio un
![](http://2.bp.blogspot.com/_u6ABB65Uk2o/Sf19QR-VJ9I/AAAAAAAABPQ/K8BLM7h5PSw/s320/Il+ghiaccio+ai+confini+del+mondo+Esa-Envisa4,JPEG.jpg)
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