Nel 2100, il livello degli oceani potrebbe crescere di oltre un metro, mettendo in serio pericolo gli insediamenti urbani vicino alle coste. Attualmente la zona artica si riscalda infatti due volte più in fretta della Terra, il che costituisce una minaccia non solo ai poli ma per l'intero pianeta. In Europa e America del Nord, ad esempio, ci potrebbero essere inverni molto più freddi del solito, mentre in Groenlandia gli inverni potrebbero farsi più miti a causa delle diverse condizioni di umidità dovute all'innalzamento del livello dei mari.
Per il Wwf è in atto un processo inarrestabile a catena: mentre l'estensione dei ghiacciai diminuisce e la superficie degli oceani aumenta, la quantità di energia solare assorbita cresce e ciò fa salire le temperature. Il riscaldamento climatico libera inoltre delle grandi quantità di metano, gas a effetto serra, nella regione polare. Un effetto che contribuisce, a sua volta, ad accelerare il processo di scioglimento dei ghiacciai artici.
Per evitare la catastrofe bisogna che i paesi industrializzati riducano di almeno il 40% le loro emissioni di Co2 entro il 2020.
Sulla questione i capi di stato e di governo dovranno trovare un'intesa a dicembre a Copenaghen, per un accordo che sostituisca il Protocollo di Kyoto a partire dal 2013.
Il video di Arctic Feedbacks: Global Implications report
Durante una visita al polo, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha espresso inquietudine per il ritmo con cui si stanno sciogliendo i ghiacci dell'Artico e ha ricordato la responsabilita' che i leader mondiali hanno nei confronti del pianeta terra.
"I dirigenti di tutti i Paesi" - ha detto il segretario ONU parlando su un'isola dell'arcipelago norvegese delle Svalbard - "hanno la 'responsabilita' politico-morale' di preservare l'avvenire del pianeta". Ban Ki-moon ha visitato Ny-Aelesun, un piccolo centro dell'arcipelago norvegese di Svalbard, dove si trova un osservatorio internazionale per i mutamenti climatici a 1.231 chilometri dal polo nord.
"Sono estremamente allarmato e sorpreso - ha detto ancora il segretario generale delle Nazioni unite durante la visita al centro scientifico di Ny-Aalesund - di vedere questi ghiacciai in uno stato cosi' cattivo".
E' la prima volta che un segretario generale dell'Onu visita Ny-Aalesund, la localita' piu' settentrionale al mondo, situata a soli 1.231 chilometri dal polo nord, ha sottolineato il responsabile del sito scientifico, Bendik Eithun Halgunset.
L'accelerato scioglimento dei ghiacci non è un problema locale ma planetario, come ricorda il Wwf nel dossier Artic Climate Feedback Global Implications, presentato oggi a Ginevra durante la conferenza internazionale sul clima dell'Organizzazione metereologica mondiale.
L'innalzamento della temperatura causa lo scioglimento dei ghiacci che, a sua volta, provoca l'innalzamento dei mari (la previsione è di almeno un metro entro il 2100) minacciando un quarto della popolazione mondiale. Con il cambiamento delle temperature e dei regimi delle piogge, Europa e nord America saranno soggette a forti e frequenti precipitazioni con impatti negativi su agricoltura, foreste e riserve idriche.
Il cambiamento climatico è una cosa seria e ne stiamo toccando con mano gli effetti.
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