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martedì 1 settembre 2009

influenza suina: nuova influenza, a fine ottobre 48 milioni di vaccini

«Entro la fine di ottobre noi riteniamo che sia possibile la conclusione della fase di sviluppo dei vaccini e contemporaneamente la produzione del vaccino corrispondente». Lo afferma intervenendo alla trasmissione «Radio Anch’io» Fabrizio Oleari, Direttore generale prevenzione e sanità del ministero della Salute, sottolineando che «entro il mese di ottobre saranno disponibili 48 milioni di dosi».

La situazione «è sotto il pieno controllo delle autorità sanitarie»: è stata la conclusione del primo vertice sull’influenza A/H1N1 tenuto nel tardi pomeriggio di ieri presso la presidenza del Consiglio. Nello stesso incontro, al quale hanno partecipato il sottosegretario alla Presidenza, Gianni Letta, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e il viceministro Ferruccio Fazio, il governo ha assicurato che «l’anno scolastico inizierà regolarmente» e che «sarà valutata di volta in volta la presenza di manifestazioni influenzali nelle scuole al fine dell’adozione di eventuali provvedimenti mirati di contenimento». È stata confermata inoltre la validità del lavoro finora svolto dall’Unità di crisi coordinata da Fazio e che tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 2 settembre.

Nell’incontro, al quale parteciperanno tutte le Regioni e i ministeri interessati, si farà il punto sulla campagna di vaccinazione e sul piano di comunicazione. La scuola è un altro tema sul tavolo dell’Unità di crisi, ma quanto deciso questa sera dal vertice presso Palazzo Chigi risponde al dibattito acceso dalla proposta, lanciata ieri dalla Federazione medici pediatri (Fimp), di chiudere le scuole per limitare la diffusione dell’influenza A. Una proposta che ha trovato comunque poche adesioni. Al coro di no, si sono aggiunti i pediatri dell’Uppa e quelli della Confederazione secondo cui «proporre la chiusura degli istituti è un vero e proprio terrorismo mediatico». Secondo l’Associazione italiana per la ricerca (Air), invece, «non è consigliabile al momento, ritardare l’apertura o chiudere le scuole a livello nazionale. Si può invece considerare una scelta da operare a livello locale a seconda del ritorno dell’epidemia di virus H1N1 e delle sue caratteristiche, come la gravità dei sintomi e la velocità di diffusione»

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