Google

lunedì 18 gennaio 2010

Un esperto di sicurezza informatica simula l'intrusione nel sistema di una centrale nucleare


Un esperto di sicurezza informatica simula l'intrusione in una centrale, e l'esperimento riesce alla grande. Mettendo a nudo le debolezze della difesa "strategica" ha dimostrato che il terrore è dietro l'angolo. SUCCEDEVA AD APRILE 2008

Parlare di nucleare fa paura: mettete "uranio" e "centrale" in una conversazione e tutti sgraneranno gli occhi. Parlare di spyware, cioè quei programmi che fanno prendere il controllo del nostro computer a un hacker, fa un po' meno effetto: si pensa che basti un antivirus per metterli KO. Ma se il computer fosse quello di una centrale nucleare e l'hacker in questione fosse Ira Winkler, presidente della società di sicurezza Isag e con un passato alla National Security Agency? Doppia paura, specie visti i risultati. Winkler ha infatti simulato (dopo aver chiesto il permesso) un attacco informatico a una centrale nucleare: ha creato un sito che scarica uno spyware nei computer che lo visitano; poi ha inviato a qualche dipendente di un impianto nucleare una e-mail che parlava di tagli al personale, e invitava a visitare il sito per avere maggiori informazioni. Bingo... Qualcuno ha abboccato e Winkler, in poche ore, ha preso il controllo del sistema informatico dell'impianto. Con buona pace del sistema di protezione, che avrebbe dovuto garantire la sicurezza assoluta. E senza scomodare uranio e centrali varie.

Nessun commento:

Lettori fissi

Visualizzazioni totali