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martedì 23 febbraio 2010

co2: ITALIA TERZA IN EUROPA PER EMISSIONI CO2

'Un Paese bloccato, con gravi problemi in tema di mobilita', legalita', rifiuti, con sprazzi di eccellenze e buone pratiche sparse che, pur aprendo la strada a momenti di ottimismo non riescono a fare sistema e a caratterizzare lo sforzo unitario della comunita'''. E' la fotografia scattata da Legambiente che ha presentato oggi ''Ambiente Italia 2010'', l'annuale rapporto sullo stato di salute del Paese, che quest'anno ha voluto aggiungere ai tradizionali indicatori anche una significativa analisi delle sfide ambientali che le Regioni devono affrontare per promuovere uno sviluppo piu' moderno e pulito, avviando sul serio la Green economy, creando nuovi occupati in settori strategici, modernizzando il Paese puntando sulla qualita' e la vivibilita' concreta.

Nello specifico, appare decisamente negativa la performance italiana relativa alle emissioni climalteranti.

Con 550 milioni di tonnellate di Co2, l'Italia e' il terzo paese europeo per emissioni (era quinto nel 1990 e quarto nel 2000). Rispetto al 1990 - anno di riferimento per l'obiettivo di riduzione del 6,5% entro il 2010 del Protocollo di Kyoto - la crescita delle emissioni lorde italiane e' stata del 7,1%, soprattutto a causa dell'aumento dei consumi per trasporti (+24%), della produzione di energia elettrica (+14%) e della produzione di riscaldamento per usi civili (+5%). Tutto cio', mentre a livello europeo si registra una riduzione del 4,3% (Eu a 15) delle emissioni rispetto al 1990, con Germania, Regno Unito e Francia che hanno gia' superato gli obiettivi del Protocollo di Kyoto, seguiti dall'Olanda che li sta raggiungendo.

Tra i settori piu' critici, va segnalato ancora quello della mobilita'. L'Italia e' il paese con la piu' elevata quantita' pro capite di mobilita' motorizzata. Nel trasporto terrestre i mezzi privati coprono circa l'82% della domanda.

Si registra poi una crescita sostenuta del trasporto su moto e ciclomotori. Le merci continuano a viaggiare prevalentemente su strada (il 71,9% nel 2008), poco in nave (18,3%) e pochissimo su ferrovia (9,8%). Il tasso di motorizzazione e' ovviamente altissimo, con 598 auto ogni 1000 abitanti (+91% dal 1980).

La tassazione ambientale ha raggiunto il minimo storico degli ultimi decenni. In rapporto al Pil, l'Italia mostra la massima riduzione della tassazione ambientale in tutta l'Unione europea nonostante l'intensita' energetica sia rimasta pressoche' invariata (a differenza degli altri paesi europei). L'entita' della tassazione e' composta per il 77% da tasse energetiche e in particolare dalle accise petrolifere, per il 22% da tasse automobilistiche e per l'1% da tributo di discarica e altre imposte, mentre non esistono imposte riferibili specificatamente al consumo di risorse ambientali.

Eppure, qualche segnale positivo c'e': crescono, anche se di poco, le piste ciclabili protette e non protette nei capoluoghi di provincia (sono circa 2.840 km nel 2008 erano circa 2500 l'anno precedente); aumenta ancora la produzione agricola biologica, con 1.150.253 ettari di superficie biologica o in conversione (erano 1.148.162 nel 2006) e continuano a salire, come segnalato anche lo scorso anno, i sistemi di gestione ambientale: le certificazioni Iso 14001 infatti, passano dalle 12.057 del 2007 alle 12.922 del 2008, mentre le licenze rilasciate per prodotto Ecolabel sono il 31% del totale europeo. In tema di risorse naturali, risulta positivo lo stato di protezione delle aree di interesse ambientale con il 100% di territorio sensibile tutelato da Sic (siti di interesse comunitario).

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