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martedì 23 febbraio 2010

OGM: GREENPEACE, AGRICOLTORI UE LI RIFIUTANO. ZAIA LI FERMI IN ITALIA

Mentre i dati dell'Ue dimostrano che le coltivazioni di OGM in Europa sono in calo, il Ministro Zaia non ha ancora preso provvedimenti per impedire l'inquinamento da OGM della produzione nazionale di mais.

E' quanto denuncia Greenpeace in una nota.

I dati ufficiali dell'Unione europea - rileva l'associazione - mostrano che nel 2009 gli agricoltori europei hanno seminato l'11% in meno di Ogm rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo, Germania e Lussemburgo hanno adottato clausole di salvaguardia nazionale proibendo completamente la coltivazione di mais Ogm nel proprio territorio, unendosi cosi' ad Austria, Francia, Grecia ed Ungheria, che avevano gia' vietato il mais transgenico.

Le ragioni principali di questo calo, che risulta maggiore in Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia (con range del 22%-55% in meno di Ogm seminati), sono da attribuire al maggior costo delle sementi Ogm, alla mancanza di ''appetito'' per l'ingegneria genetica, che lascia i produttori di Ogm senza mercati ai quali vendere e alle misure di segregazione che devono essere adottate per impedire la contaminazione dei campi vicini e delle forniture alimentari.

''Malgrado la propaganda dell'industria biotech, gli Ogm sono un esperimento fallito. Sta fallendo nei campi e anche nel mercato'', afferma Federica Ferrario, responsabile della Campagna OGM di Greenpeace, ricordando che ''solo pochi giorni fa anche l'India ha stabilito una nuova moratoria per gli Ogm, in questo caso per le melanzane transgeniche''.

''Chiediamo al Governo italiano e in particolare al ministro Luca Zaia, di adottare con urgenza gli atti necessari a bloccare la coltivazione in Italia di mais Ogm.

Un atto dovuto per preservare la nostra agricoltura e il nostro cibo dai pericoli e dalle contaminazioni legate agli organismi transgenici''. conclude Federica Ferrario.

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