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martedì 2 marzo 2010

antilope saiga:


Il gelo di questo inverno sta mettendo a dura prova la sopravvivenza di uno dei mammiferi più minacciati e meno conosciuti al mondo: l'antilope saiga (Saiga tatarica). Le notizie che arrivano dalla Repubblica di Kalmykia, nella Federazione russa, dove sopravvive uno dei nuclei più importanti, sono drammatiche. Lo spesso strato di ghiaccio che ricopre la steppa impedisce a questa piccola e velocissima antilope di cibarsi dei pochi vegetali che sopravvivono alle temperature proibitive e l'attività di bracconaggio prosegue indisturbata nonostante l'adesione del governo russo, lo scorso 25 giugno a Bonn, a un’iniziativa del CMS (Convention on Conservation of Migratory Species) volta alla sua protezione.

ADDIO IN SILENZIO - Del resto chi conosce l'antilope saiga? Non ha la maestosità né il fascino di altre specie seriamente minacciate come l'orso bianco, la tigre o il panda. Con il suo muso tenero e sgraziato non «buca» lo schermo e questo suo scarso appeal l'ha condannata all'indifferenza più totale. Eppure, dovrebbe far notizia il fatto che a partire dagli anni Ottanta il numero di esemplari di questo piccolo erbivoro dalle abitudini migratorie è diminuito da un milione di esemplari ai cinquantamila attuali. In silenzio, senza disturbare, la saiga sta scomparendo dalle steppe euroasiatiche dove vive, luoghi che, proprio come lei, appartengono a una geografia percepita dai più come lontana: oltre alla Kalmykia, le steppe della Mongolia, del Kazakhstan, del Turkmenistan, dell'Uzbekistan.

LA CRISI DELL'URSS - Senza alcuna parentela genetica con le altre specie di antilopi che popolano la Terra, per questo mammifero dalle abitudini migratorie dotato di una soffice proboscide nasale e, nei maschi, di corna traslucide di colore ambrato, i guai seri sono arrivati dopo il crollo dell’Unione Sovietica. All’inizio degli anni Novanta la crisi nelle campagne portò a una caccia spietata per la sua carne e diede enorme impulso al bracconaggio per l’esportazione delle corna in Cina, dove sono molto richieste dalla medicina tradizionale.

ALLARME INTERNAZIONALE - Dal 2006 la Saiga Conservation Alliance, una rete internazionale di biologi e zoologi, lotta per far conoscere la tragedia di questo elusivo animale nel mondo. Protetta solo nella riserve naturali di Stepnoi e di Cherny Zemli, rispettivamente nella regione di Astrakhan e in Kalmykia, la piccola antilope dovrebbe, in forza degli accordi dello scorso giugno, essere monitorata via satellite nella zona dell'altopiano di Ustiurt, tra l'Uzbekistan e il Kazakhstan, ma anche se il progetto dovesse partire, potrebbe non riuscire a fermare l'estinzione in atto.

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