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lunedì 26 luglio 2010

Inquinamento Mari :GRAVE SILENZIO GOVERNO TRIVELLAZIONI BP IN LIBIA


La Bp comincera' presto nuove perforazioni nel golfo libico della Sirte e gia' qualcuno ha l'incubo di una nuova marea nera nel Mediterraneo Entro le prossime settimane la Bp dara' il via alla prima delle 5 trivellazioni previste da un accordo del 2007 da 900 milioni dollari con la Libia e sbloccato di recente. Sarebbe questa la ragione del pressing esercitato dalla compagnia sulle autorita' britanniche per la liberazione di al-Megrahi, il libico condannato per la strage di Lockerbie.

Il silenzio del governo italiano sull'annuncio di nuove esplorazioni petrolifere della BP in Mediterraneo e' preoccupante. E' necessario intervenire con urgenza e avanzare, anche raccogliendo quanto proposto dal Commissario europeo per l'energia, la richiesta di una moratoria per lo stop a nuove trivellazioni nel Mediterraneo, almeno fino a quando non saranno accertate le cause della sciagura alla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon''. E' quanto afferma Ermete Realacci, responsabile green economy del PD che ieri ha presentato un'interrogazione parlamentare ai Ministeri degli Esteri, dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente.

''L'annuncio da parte della BP di aprire un'esplorazione petrolifera al largo del Golfo della Sirte in Libia - prosegue Realacci - e' una notizia che desta grande preoccupazione. La nuova trivellazione prevista dalla British Petroleum e' particolarmente critica perche' si dovrebbe effettuare a grandi profondita' e questo e' un elemento di ulteriore insicurezza in caso di incidente. Se quello che sta accadendo in Messico accadesse nel Mediterraneo, un mare chiuso e con un ricambio lentissimo, che gia' con 38 milligrammi per metro cubo di catrame pelagico e' il mare piu' inquinato al mondo da petrolio, sarebbe una sciagura senza eguali''.

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