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mercoledì 7 luglio 2010

veleni : nel lago di Vico trovate TRACCE DI ARSENICO IN ACQUE


'Le analisi sui campioni di acqua prelevati dal lago di Vico hanno rivelato tracce significative di arsenico, su valori che comportano anche la non potabilita' diretta dell'acqua. Si conferma dunque un quadro allarmante, considerato che le analisi effettuate da Legambiente presso un laboratorio specializzato seguono quelle negative gia' svolte nei mesi scorsi sia in altri punti sulle acque che nei sedimenti del lago. L'evidenza di questi dati deve mettere fine ad una grave sottovalutazione del problema: e' irrinunciabile dare avvio in tempi rapidi ad un efficace intervento di bonifica del sito militare che nella meta' degli anni Venti ha ospitato un laboratorio di progettazione e assemblaggio di armi chimiche''. E' quanto afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, evidenziando alcuni dei risultati emersi dal monitoraggio effettuato nei giorni scorsi.

Legambiente ha stigmatizzato la grave questione assegnando al ''Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia'' la bandiera nera della Goletta dei Laghi per i ritardi nella bonifica, con la seguente motivazione: ''Per la gravissima emergenza ambientale che sta colpendo il bacino lacustre del Lago di Vico, dopo l'allarme alga rossa, con l'accertamento di concentrazioni di arsenico e metalli pesanti fuori dalle norme nei sedimenti e nelle acque del lago, riscontrate nei pressi del sito militare dismesso NBC, uno dei laboratori di progettazione e assemblaggio di armi chimiche costruito intorno alla meta' degli anni Venti, a tutt'oggi ancora da bonificare''.

Secondo le informazioni note, il Comune di Caprarola ha iniziato gli interventi di potabilizzazione, mentre molta strada da fare c'e' a Ronciglione, da dove per altro provengono il maggior numero di scarichi abusivi. ''Per garantire la qualita' del lago di Vico ed evitare che l'allarme si trasformi in vera e propria emergenza occorre mettere mano alla soluzione dei problemi cronici, come anche quello dell'alga rossa, con un'azione di adeguamento degli standard fognari e di potabilizzazione -riprende Avenali- Bisogna affrontare all'origine il problema dell'agricoltura intensiva da cui deriva la forte presenza di azoto, bonificare il sito militare e verificare lo stato degli scarichi da cui deriva invece la presenza di fosforo.

L'impegno deve riguardare soprattutto il Comune di Ronciglione, che deve avviare un percorso di monitoraggio dell'acqua potabile e di quelle reflue, uscendo dalla pericolosa logica del voler minimizzare problematiche che invece ormai sono accertate e in aggravamento''.

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