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mercoledì 22 settembre 2010

Acqua, ecco costi e sprechi Italia fra i paesi a rischio


Il "Blue Book 2010" fa il punto sulle condizioni d'utilizzo delle risorse idriche. L'acqua potabile è ancora "economica" ma su scala globale la siccità è costata all'Europa 100 mld in 30 anni. E il nostro Paese è tra quelli che tendono a consumare oltre il livello disponibile.

Quanto ci costa l'acqua? Quella del rubinetto, su cui si concentra la maggior parte dell'attenzione, ha tutto sommato un costo contenuto: in media 1,37 euro a metro cubo, cioè poco più di un millesimo di euro a litro. Ma la mancanza di acqua (determinata in parte dalla cattiva gestione, in parte dagli sprechi, in parte dai cambiamenti climatici) è costata all'Europa in termini di siccità 100 miliardi di euro negli ultimi 30 anni. E per rimettere in regola il sistema completando la rete degli acquedotti, delle fogne e della depurazione, serviranno 64 miliardi di euro nei prossimi 30 anni. Sono alcuni dei dati contenuti nel "Blue Book 2010", lo studio che ogni anno fotografa la situazione del servizio idrico in Italia.

L'analisi parte dalla definizione della situazione europea: le risorse totali di acqua dolce sono relativamente abbondanti (2,3 milioni di metri cubi l'anno) e solo il 13% di questa quantità viene utilizzata. Ma in 12 Paesi, concentrati soprattutto nell'area del Mediterraneo, c'è una situazione critica. Con un indice di sfruttamento idrico (il rapporto tra il totale dell'acqua dolce utilizzata e il totale della risorsa rinnovabile disponibile) superiore al 20% esiste infatti una condizione di stress e con un indice superiore al 40% lo stress diventa grave e la situazione insostenibile nel lungo periodo. Ebbene, sette paesi (in cui vive il 32% della popolazione europea) soffrono di un lieve stress idrico (Romania, Belgio, Danimarca, Grecia, Turchia, Portogallo e Regno Unito), mentre altri quattro (18% della popolazione) si trovano in una condizione peggiore (Cipro, Malta, Italia e Spagna) e nel caso di Cipro si parla di stress grave.

A questo quadro preoccupante si è arrivati anche per il crescente uso dell'irrigazione: il 30-40% dei prodotti agricoli a livello mondiale viene coltivato nel 16 % di terre agricole irrigate e la percentuale salirà all'80 per cento nei prossimi 30 anni. L'Italia - informa il Blue Book - è al primo posto in Europa sia per i consumi di acqua per abitante, sia per la maggiore estensione agricola irrigata: "Questa superficie, unitamente alla superficie agricola non irrigata, potrebbe dare sostentamento a circa 200 milioni di abitanti, eppure il nostro paese presenta un deficit commerciale in campo alimentare. Gran parte della quantità di cibo prodotta dalla nostra agricoltura, infatti, viene distrutta perché i vincoli internazionali, primi fra tutti quelli dell'Unione Europea, non ne consentono la commercializzazione".

Infine, per quanto riguarda i consumi domestici, secondo un'indagine dell'Ocse, i principali sono dovuti all'igiene personale (33% per docce e bagno ed 10% per lavandini), seguiti dall'uso della toilette (31%), dagli elettrodomestici (11% per le lavatrici e 3% per le lavastoviglie). I consumi esterni, principalmente dovuti a giardinaggio e piscine, rappresentano circa il 3% del totale.

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