Gli occhi del mondo sono rivolti verso la Libia, scenario dell'ultimo conflitto dalle dimensioni planetarie. Già sembrano sfumare alla mente, le immagini apocalittiche del terremoto giapponese e delle sue catastrofiche conseguenze. Oggi le notizie corrono in rete ad una velocità spaventosa, restano impresse solo quelle che davvero scuotono le coscienze. Tutto scorre freneticamente, in modo vertiginoso, diventando "vecchio" dopo poche ore. Notizie apparentemente minori, ma al tempo stesso, di notevole impatto, restano invece sottaciute, proprio perchè non riescono ad essere imbavagliate dalla rete, per un fattore di casualità o per strategica scelta. E' il caso di ciò che sta avvenendo sul Garigliano, nella centrale atomica dismessa (*), argomento di forte attualità dopo la sciagura avvenuta nel paese del sol levante. Da settimane si vedono grossi movimenti intorno alla centrale, oggetto di lavori interni, per mettere a definitiva dimora una grande quantità di scorie nucleari. Su tali interventi, c'è un assoluto e preoccupante mistero. A nessuno è permesso di entrare per visionare ciò che realmente sta accadendo all'interno del complesso nucleare. La popolazione locale, vorrebbe una maggior informazione in merito. Solo qualche giorno or sono, c'è stato il serio rischio di allagamento della centrale, con tutti i pericolosi rischi del caso, per lo straripamento del fiume Garigliano, a seguito delle abbondanti piogge. Anche di questo minaccioso accadimento, stranamente, non se ne è parlato più di tanto. A livello nazionale si è deciso di sospendere la decisione in merito alla realizzazione di nuove centrali atomiche. Nulla ahimè si conosce, circa la sorte di quelle in disuso, nello specifico di quella che insiste sul territorio di Sessa Aurunca. Penso che la popolazione campana, nello specifico quella casertana, abbia già dato in termini di qualità dell'ambiente. Si faccia chiarezza, alla luce del sole!
(*) La centrale del Garigliano è una centrale nucleare che sorge in un'ansa del fiume Garigliano, nel comune di Sessa Aurunca (CE). L'impianto, di tipo BWR, fu costruito tra il 1960 e il 1963 dalla General Electric su commissione della SENN (Società Elettro Nucleare Nazionale) del gruppo IRI-Finelettrica. Il reattore, della potenza di 160 MWe, raggiunse la prima criticità il 5 giugno 1963. Basato su una configurazione impiantistica eccessivamente complicata (presto abbandonata dalla stessa General Electric), il reattore del Garigliano ebbe un funzionamento discontinuo, finché nel 1978 venne fermato a causa di un guasto tecnico a un generatore di vapore secondario. Considerato il costo dell’intervento di sostituzione, nel 1981 l’ENEL (subentrata alla SENN nel 1965) decise di non riavviare più la centrale, in considerazione della breve vita residua dell’impianto. Nel novembre 1999 la proprietà della centrale - così come per le altre tre centrali nucleari italiane - è stata trasferita a SOGIN. Il programma predisposto da SOGIN punta al totale smantellamento dell’impianto e al ripristino ambientale dell’area entro il 2016.
Articolo di Angelo D'Amore.
fonte: http://liberalvox.blogspot.com/2011/03/centrale-nucleare-del-garigliano-il.html
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