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mercoledì 24 febbraio 2010

campagna choc contro il fumo IN FRANCIA


Un giovane inginocchiato davanti ad un adulto, i suoi occhi lo guardano, rivolti verso l’alto, tra le labbra una sigaretta. Fa esplicito riferimento ad un atto di sottomissione sessuale la nuova campagna antifumo che ha seminato shock e scalpore in Francia. «Fumare, è essere schiavi del tabacco», recita lo slogan. Per l’associazione Diritti dei non fumatori (Dnf), che ieri ha lanciato la campagna, il messaggio è chiaro: «Fumare non è sinonimo di emancipazione e di libertà, ma di sottomissione. La sigaretta è come un partner che si impone nella nostra vita», spiega all’ANSA Remi Parola, direttore dell’associazione.

Le immagini si rivolgono soprattutto ai giovani, dopo gli ultimi dati sul tabagismo in Francia: il 40% della popolazione tra i 12 e i 25 anni è già dipendente. Per il responsabile di Dnf, dunque, non basta più parlare di rischi di malattia e morte per convincerli a smettere. Bisogna «colpire Forte».
Nelle tre immagini (che saranno affisse in luoghi pubblici come strade, bar e discoteche fino al 31 maggio) ragazzi e ragazze simulano una fellatio, ma al posto del membro dell’ adulto, che tiene la testa degli adolescenti con la mano, c’è una sigaretta. Il giovane «accetta di sottomettersi in modo remissivo» commenta Marco De la Fuente, responsabile dell’agenzia Bdddp & Fils, che ha realizzato la campagna. «Lo stesso succede con la sigaretta quando si fuma».

La campagna gioca sulla provocazione. Punta a scioccare e ci riesce. E sono numerose le associazioni per la difesa della famiglia o delle donne che non apprezzano l’accostamento sigaretta-sesso e gridano allo scandalo. Una «scorciatoia ridicola e scandalosa» per Familles de France, che ha deciso di rivolgersi all’Autority per la pubblicità. Le associazioni femministe criticano invece la «demonizzazione del sesso» e giudicano quelle immagini «insopportabili».

All’Ufficio di prevenzione del tabagismo invece sono scettici sull’efficacia della campagna che, secondo il presidente Bertrand Dautzenberg, «sconvolgerà gli adulti, ma non spaventerà gli adolescenti».

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