Il deposito si trova a fianco di un’area sottoposta a un’operazione di recupero e edificazione, che in seguito dovrebbe interessare anche l’area dell’ex raffineria con il progetto «Ecocity Villasanta Monza». Sul grave episodio indagano ora i carabinieri e la polizia provinciale.GLI INTERVENTI - I tecnici del depuratore di Monza sono riusciti a fine mattinata a contenere la marea nera all'interno dell'impianto che si trova ai confini tra Monza e San Maurizio al Lambro. Ora la Protezione civile sta lavorando per impedire che il petrolio fuoriuscito nel fiume Lambro (e arrivato all'altezza di Peschiera Borromeo) arrivi al Po. E per questo ha allestito uno sbarramento a San Zenone, in provincia di Lodi. Si tratta, spiegano dalla Protezione civile, di una «quantità considerevole» di materiale che
si è sversato, soprattutto tenendo conto che si è incanalato in un corso d'acqua. Carabinieri, Vigili del Fuoco e Corpo Forestale dello Stato sono accorsi sul luogo del disastro per una valutazione dei danni ambientali. Cittadini allarmati hanno scritto anche al nostro Forum «Casi metropolitani» riportando le testimonianze dei genitori degli alunni di una scuola milanese che si trova nelle vicinanze del fiume. E' stata istituita una task force tra Provincia di Monza e Brianza, polizia provinciale, Brianzacque ed Alfi.
«MAI COSI' GRAVE» - «In Brianza non abbiamo mai avuto degli episodi ambientali così gravi», riferisce Brianzacque. «Ci siamo attivati subito per contenere il danno ambientale, facendo entrare la miscela di gasolio e di altre sostanze nel nostro depuratore per contenere il danno ed evitare il più possibile che questi idrocarburi finissero nel Lambro». Il depuratore, di proprietà di Alfi, è gestito da Brianzacque.
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