I trentenni italiani sono contrari al nucleare. E' quanto risulta dall'ultimo sondaggio realizzato da Lorien, per conto di Legambiente e La Nuova Ecologia, alla vigilia del ventiquattresimo anniversario del tragico incidente di Cernobyl.
Alla domanda ''Quanto sarebbe d'accordo con una politica di investimento dello sviluppo nucleare in Italia?'' il 50,7% degli intervistati di eta' compresa tra i 25 e i 35 anni risponde, infatti, ''per nulla''. E addirittura il 62,2% di loro si dichiara del tutto sfavorevole all'idea di veder realizzata una centrale nucleare nella propria Regione.
I figli degli anni 80, insomma, non condividono l'idea del rilancio dell'energia atomica annunciata dal governo, nonostante la maggior parte di loro non abbia vissuto l'emozione della tragedia nella centrale nucleare dell'ex Unione Sovietica. E non sono i soli, perche' alle stesse domande arriva risposta negativa dalla maggioranza del campione: il 68% di tutti gli intervistati, infatti, e' per nulla o poco favorevole al ritorno del nucleare in Italia.
''Sul nucleare pulito e sull'atomo sicuro ci stanno raccontando solo balle - commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente -. E' importante che i cittadini, e in particolare i giovani, ne siano consapevoli e che conoscano i rischi reali che la presenza di una nuova centrale atomica sul territorio puo' comportare. Per non parlare di tutti i problemi ancora insoluti dall'ultima tecnologia, a cominciare dai suoi costi esorbitanti e dallo smaltimento delle scorie radioattive''.
Ecco perche', per aumentare questa consapevolezza, Legambiente scendera' in piazza il 24, 25 e 26 aprile al grido di ''Liberiamo l'Italia dal nucleare!'': ''Per non dimenticare il terribile incidente di Cernobyl, per dire ancora una volta che il nucleare non e' sicuro, non garantira' all'Italia il rispetto degli accordi internazionali sui cambiamenti climatici, non ridurra' la bolletta energetica degli italiani ne' le importazioni di combustibili fossili''.
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