L'abitudine al fumo di sigaretta e il consumo di bevande alcoliche precedenti la diagnosi di Linfoma non-Hodgkin (LNH) possono influenzare in termini peggiorativi la sopravvivenza dei pazienti. Lo evidenzia uno studio della SOC di Epidemiologia e Biostatistica dell'IRCCS Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, pubblicato sul prestigioso International Journal of Cancer, che ha messo in evidenza che i pazienti che in passato avevano fumato (20 o piu' sigarette al giorno) hanno una probabilita' maggiore di morire e quindi una piu' bassa sopravvivenza a 5 anni (46%) rispetto ai non fumatori (60%). Allo stesso modo i pazienti che in passato avevano bevuto 4 o piu' bicchieri al giorno hanno una probabilita' maggiore di morire e quindi una piu' bassa sopravvivenza a 5 anni (47%) rispetto a chi aveva bevuto meno di 2 bicchieri (67%).
Combinando i due fattori, e' emerso un rischio di morte di circa 2 volte piu' elevato per i fumatori che bevevano 4 o piu' bicchieri al giorno rispetto ai non fumatori che bevevano meno di 4 bicchieri.
''I risultati di questo studio evidenziano - dichiara Renato Talamini, responsabile della SOS di Epidemiologia Clinica e Valutativa, dell'IRCCS CRO di Aviano - che le persone con una diagnosi di LNH che avevano stili di vita 'non salubri' negli anni precedenti la malattia (fumatori e/o forti consumatori di bevande alcoliche) hanno una ridotta sopravvivenza, a parita' di fattori clinici prognostici.
Infatti, i fumatori e/o forti bevitori sono soggetti piu' sensibili alle complicanze ed effetti collaterali (es.: tossicita') dei trattamenti del tumore, che possono essere un ostacolo per un'adeguata terapia antiblastica. Tali risultati - conclude Talamini - forniscono ulteriore supporto scientifico alle campagne di prevenzione contro il fumo di tabacco e l'abuso di alcol, mettendo in luce che 'buone abitudini', oltre a prevenire l'insorgenza di alcuni tumori, consentono di affrontare la malattia con programmi terapeutici piu' adeguati''.
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