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mercoledì 13 maggio 2009

INFLUENZA SUINA: NUOVA INFLUENZA, il virus potrebbe essere stato creato in laboratorio


Il virus della nuova influenza potrebbe essere nato in un laboratorio per errore umano. Lo sostiene il ricercatore australiano Adrian Gibbs. In un articolo che ha inviato all'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc),uno dei 'padri' dell'antivirale oseltamivir,sostiene che le caratteristiche genetiche del virus A/H1N1 sono tali da far supporre che sia stato coltivato nelle uova. Un'ipotesi sulla quale l'Oms sta indagando.

Il virus della nuova influenza A/H1N1 potrebbe essere nato in un laboratorio per un errore umano. Lo sostiene il ricercatore australiano Adrian Gibbs, uno dei "padri" dell’antivirale oseltamivir, in un articolo che ha inviato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e ai Centri statunitensi per il controllo delle malattie (Cdc), e del quale ha annunciato l’imminente pubblicazione.


Un’ipotesi, a quanto si apprende, sulla quale l’Oms sta indagando e si sta confrontando in questi giorni con gli esperti internazionali di virologia umana e animale. Hanno ricevuto copia dell’articolo anche gli esperti internazionali della Fao e dell’Organizzazione internazionale per la salute animale (Oie).

Secondo Gibbs, che studia l'evoluzione dei virus, il microrganismo non sarebbe un prodotto della natura. I geni del nuovo H1N1, sostiene, mostrano di essersi evoluti troppo rapidamente di quanto ci si aspetterebbe trattandosi di un virus 'cresciuto' nei maiali. Potrebbe aver trascorso del tempo in un ospite intermedio, prima di passare all'uomo, come volatili o mammiferi marini, ma potrebbe anche essere stato coltivato in uova di laboratorio - è la tesi dello scienziato australiano - e questo spiegherebbe l'insolita rapidità della sua evoluzione. Per sopravvivere in questo ambiente nuovo, spiega, il virus deve adattarsi rapidamente, cosa che invece non farebbe a tale velocità crescendo in un 'ospite' che già ben conosce. Il risultato sono le mutazioni genetiche identificate dagli scienziati nel nuovo H1N1. Le uova sono usate nei laboratori e nei siti di produzione di vaccini, per far crescere i virus influenzali.
In passato, nel 1977, un virus influenzale del tipo H1N1 era stato prodotto per errore per la cattiva gestione di un laboratorio in Russia.

Gibbs, che ha presentato le sue conclusioni a una rivista scientifica per la pubblicazione, ha informato della sua teoria l'Oms nel week end appena trascorso. "Non c'era alcun segnale - ha affermato il virologo, secondo quanto si legge sul 'Canadian Press' - che le autorità stessero seriamente prendendo in considerazione la possibilità che il virus fosse un prodotto di laboratorio. Mi è sembrata una buona idea venire allo scoperto e dire 'i dati mi fanno pensare questo. Sarebbe ora di indagare'". L'Oms ha chiamato a raccolta i ricercatori dei principali laboratori di virologia per verificare se quest'ipotesi ha fondamento. Gli esperti stanno ancora lavorando, ma le prime analisi non supporterebbero la teoria di un'origine del virus in laboratorio.

E intanto di fronte alla debacle turistica causata dall’epidemia di influenza gli albergatori messicani tentano di salvare il salvabile. Mentre ieri il ministro della sanità, Josè Angel Cordova ha sostenuto che i cinque più importanti centri turistici del Paese (Puerto Vallarta, Los Cabos, Cozumel, Mazatlan e Zihuatanejo) non hanno registrato alcun caso di persone colpite dal virus N1H1, i proprietari degli hotel di Cancun e della Riviera Maya hanno fatto un annuncio a dir poco originale: «i turisti che presentassero i sintomi dell’influenza negli otto giorni successivi al loro ritorno a casa, saranno risarciti con tre anni di viaggi gratuiti».

Lo ha reso noto Fernando Garcia, il direttore di uno dei gruppi alberghieri che hanno lanciato tale promozione, precisando che gli hotel che hanno aderito all’iniziativa hanno almeno 5.000 stanze disponibili. «Siamo sicuri che nei prossimi giorni si aggiungeranno altri alberghi», ha sottolineato Garcia, facendo anche sapere che saranno inviate lettere al governo degli Stati Uniti e pubblicate inserzioni nei media del vicino Paese affinchè venga derogato lo stato d’allerta che raccomanda di non recarsi in Messico.

Ieri, il governatorato di Quintana Roo ha ammesso in proposito che, a partire dall’insorgere dell’epidemia, a causa della mancanza di turisti almeno 25 hotel di Cancun e della Riviera Maya (nella zona est del Paese) hanno dovuto chiudere temporaneamente i battenti. Intanto, il ministro Cordova ha precisato che i casi di morte da H1N1 sono saliti da 56 a 58 e che i contagiati sono 2.224.

Per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sono 217 i casi di nuova influenza in Ue (con Norvegia e Svizzera). Nel mondo sono almeno 5.718. Per quanto riguarda i dati europei, al momento questo e' il quadro epidemiologico: 100 casi in Spagna, 68 nel Regno Unito, 13 in Francia, 12 in Germania, nove in Italia, tre in Olanda, due in Norvegia, due in Svezia, e uno rispettivamente in Austria, Danimarca, Irlanda, Polonia, Portogallo e Svizzera.

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