''Con il nucleare nessuna innovazione, ne' competitivita', solo alti costi, rischi e nessun vantaggio per il clima. Non solo non e' fondamentale per il nostro Paese ma togliera' risorse allo sviluppo delle vere fonti che possono aumentare la nostra efficienza e la nostra competitivita'. Un ritorno all'atomo oggi in Italia e' un errore imperdonabile''. E' duro il commento del presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza alle dichiarazioni sul nucleare del presidente dell'Enea Luigi Paganetto rilasciate nel corso della presentazione del rapporto ''Energia e ambiente''.
''Il tempo - aggiunge il presidente di Legambiente- non e' una variabile indipendente e continuare ad ignorare che produrre energia dall'atomo in Italia non sara' possibile prima del 2025-2030 e' mettere la testa sotto la sabbia. La crisi economica e quella energetica hanno bisogno di provvedimenti immediati, cosi' come l'urgenza di ridurre la CO2 in atmosfera e il nucleare non offre soluzioni a nessuna di queste problematiche. Per non parlare della sicurezza e dei costi''.
''Le affermazioni di molti nuclearisti di oggi - conclude Cogliati Dezza - alimentano illusioni insieme a false e semplicistiche aspettative distogliendo l'attenzione sociale e politica dall'unica strada immediatamente perseguibile, quella dell'efficienza e delle energie alternative, che danno una risposta immediata ai cambiamenti climatici e alla crisi economica. Secondo un recente studio della UE, investire su quest'ultime ha gia' portato 2,8 milioni di posti di lavoro e l'1,1% del Pil''.
''Sono utili i dati contenuti nel rapporto 'Energia e ambiente 2008' dell'Enea ed e' assolutamente condivisibile l'enfasi posta nell'innovazione tecnologica e in particolare sull'efficienza energetica per quanto riguarda la qualita' del nostro futuro, ma il Presidente Luigi Paganetto sbaglia quando guarda con favore a una tecnologia vecchia come quella nucleare''. Questo il commento di Francesco Ferrante, dell'esecutivo nazionale degli Ecologisti Democratici sul documento presentato oggi, a Roma.
''L'Enea deve essere messo in condizioni, con le risorse economiche sufficienti e rifuggendo dalla tentazioni lottizzatrici di questo governo, di lavorare e stimolare la ricerca - prosegue Francesco Ferrante - per sperimentare le tecnologie che possano avere una applicazione sensibile nel campo dell'efficienza energetica e delle rinnovabili. E' sbagliato invece pensare all'applicazione di una tecnologia superata come quella della terza generazione nucleare, che non ha superato alcun problema collegato alla sicurezza e allo smaltimento finale delle scorie e che costa decisamente troppo''.
''L'ultima conferma in questo contesto - spiega ancora Ferrante - e' arrivata dal rapporto del Massachusetts Institute of Technology di Boston (Mit) che esplicitamente afferma che in un'economia di mercato il nucleare non e' competitivo e che i costi del capitale e i costi finanziari delle centrali nucleari continuano ad essere infatti significativamente incerti. Nel 2007, secondo i nuovi dati del Mit, realizzare una centrale nucleare costa 4000 dollari per kW contro i 2000 di quattro anni prima. Una crescita che si ripercuote inevitabilmente anche sui costi finali dell'energia: dai 6,7 centesimi a kilowattora stimati nel 2003 il nucleare e' passato ad un costo di 8,4 cent a kilowattora contro i 6,2 del carbone ed i 6,5 del gas''.
''D'altra parte - conclude l'esponente Ecodem - se mai il nucleare verra' rilanciato nel nostro paese avra' bisogno di ingenti sostegni economici pubblici che i cittadini dovranno pagare mentre ogni sforzo andrebbe fatto per sostenere le rinnovabili. L'Enea deve invece concentrasi con quello che in tutto il mondo e' considerata la chiave di volta di un nuovo sviluppo: rinnovabili ed efficienza energetica e per quanto riguarda il nucleare sulla 'quarta generazione' con l'obiettivo di superare i problemi connessi alla sicurezza e allo smaltimento delle scorie''.
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