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venerdì 28 agosto 2009

influenza suina: nuova influenza IN ITALIA vaccini anche sotto i 2 anni

L’Italia non ri­schierà di restare indietro nel­la corsa ai vaccini. Non appe­na pronti, avrà diritto a riceve­re le prime forniture secondo quanto è stabilito in un accor­do sottoscritto nel 2005 da Francesco Storace, allora mi­nistro della Salute. C’era la mi­naccia di un’altra pandemia, quella di origine aviaria e il governo italiano si assicurò un certo quantitativo di dosi del farmaco che sarebbe stato prodotto nel caso in cui la mi­naccia della «febbre dei polli» si fosse concretizzata. Tre milioni la cifra versata. «Fui aspramente attaccato dal­l’opposizione — ricorda Stora­ce, oggi leader della Destra— Dissero che erano soldi butta­ti ». L’accordo venne chiuso con l’azienda Novartis e ri­guardava la pandemia in gene­re. Adesso che è arrivata quel­la vera l’Italia si trova in una posizione di vantaggio rispet­to ai Paesi che non si sono pre­muniti.

Il viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio ieri sera lo ha confermato al Tg1. Nella pri­ma fase, a partire da metà no­vembre, saranno disponibili oltre 8 milioni di cicli. Per ci­clo si intende una doppia do­se visto che la profilassi preve­de un’iniezione e poi una se­conda a distanza di un mese. «Questa disponibilità — ha detto il viceministro — è sta­ta sancita da un’ordinanza del Consiglio dei Ministri del 31 luglio che ha recepito la racco­mandazione della nostra Uni­tà di crisi di proteggere il 40% della nostra popolazione». Il programma verrà defini­to nella riunione del 2 settem­bre. Nella prima fase, che si conclude il 31 dicembre, la priorità spetta a malati con pa­tologie croniche, personale sa­nitario e di servizi essenziali. Poi a gennaio la seconda fase, obiettivo bambini e giovani da 2 a 27 anni. Anche ieri i pe­diatri di base della Fimp han­no sostenuto la necessità di immunizzare sotto i 2 anni. Fazio però rimanda un’even­tuale allargamento all’eviden­za scientifica: «Non è certo che la vaccinazione funzioni, al di là degli effetti collaterali, e per questo si preferisce pro­teggere le persone che vivono con i bambini». Quattro multinazionali stanno lavorando sul farma­co. Oltre a Novartis, Sanofi, Glazo Smit Kline e Baxter. Una corsa. L’Organizzazione mondiale della sanità ha con­segnato il ceppo virale da col­tivare solo a giugno.

Il vaccino, oltre che prodot­to, deve essere sperimentato e poi approvato dall’agenzia Emea che dovrà valutarne la sicurezza. Novartis, che ha im­pianti di produzione a Siena, ritiene che entro la metà di settembre la documentazione potrebbe essere a Bruxelles. I test clinici coinvolgono anche centri italiani. Per utilizzare il vaccino sui bambini bisogne­rebbe provarlo. Le difficoltà maggiori, fan­no notare al Welfare, riguarda­no non tanto la disponibilità delle dosi quanto la distribu­zione che deve avvenire in modo rapidissimo dal mo­mento in cui i lotti escono dal­l’industria. Le Regioni hanno già individuato i centri di smi­stamento. Si tratta di grandi impianti frigoriferi. La curva dei contagi comin­cerà a salire a ottobre, in pie­no periodo scolastico. Nello stesso mese viene avviata la campagna di vaccinazione per l’influenza stagionale, con un farmaco diverso, triva­lente, cioè protettivo contro tre virus e non contro l’A H1N1, responsabile della pan­demia. E’ raccomandato e of­ferto gratuitamente alle perso­ne con patologie croniche gra­vi e agli anziani sopra i 65 an­ni. Finora i casi italiani di nuo­va influenza sono stati circa 1800. Secondo Fazio la situa­zione è sotto controllo.

1 commento:

Dome Muollo ha detto...

grazie a storace allora!!!!

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