Il governatore di Fukui: «Il governo ci dica la verità». Allarme black-out a Osaka
Il governatore della prefettura di Fukui ha annunciato che non darà l'autorizzazione alla ripresa dei reattori, fermi per manutenzione, se il governo centrale non chiarirà «le ragioni che hanno causato la recente chiusura della centrale di Hamaoka e lo stato degli altri impianti nel Paese». Situata a sud di Tokyo, la pefettura di Fukui ospita 14 reattori che ne fanno l'area più nuclearizzata al mondo. Sei di questi sono infatti fermi per manutenzione programmata o non pianificata (a Monjiu c'è stato infatti un incidente lo scorso agosto), mentre altri due sono destinati a essere fermati per controlli in estate. «Vogliamo che il governo faccia piani d'azione chiari e un calendario da mostrare alla gente per aiutare la generazione elettrica del Giappone», ha spiegato il governatore Issei Nishikawa. A inizio maggio, il premier Naoto Kan ha chiesto alla Chubu Electric Power, uno dei dieci operatori regionali attivo a sud di Tokyo, di sospendere il funzionamento di Hamaoka fino alla verifica delle difese contro terremoti e tsunami. La Kansai Electric Power Co. (Kepco), seconda utility nipponica, che possiede e gestisce undici dei 14 reattori di Fukui e rifornisce l'elettricità a Osaka, ha lanciato l'allarme blackout, chiedendo il taglio dei consumi del 15% tra luglio e settembre.
PER SEI LAVORATORI RADIAZIONI OLTRE LIMITI - Altri sei operai giapponesi potrebbero essere stati esposti a pericolosi livelli di radiazioni dopo aver lavorato alle operazioni di soccorso nella centrale di Fukushima. Risulta dalle analisi preliminari condotte dal ministero della Salute. I sei si aggiungerebbero ai due per cui già è stata accertata un'esposizione oltre i limiti consentiti. Tra questi, tre sono lavoratori della sala di controllo e cinque hanno cercato di ripristinare il sistema di alimentazione dell'impianto. Il governo subito dopo il disastro ha alzato il limite per gli addetti ai soccorsi a 250 millisievert dallo standard di 100 millisievert.
FUKUSHIMA - La Tepco, l'azienda che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, ha reso noto per la prima volta dall'inizio della crisi che sono stati rilevati livelli eccessivi di stronzio radioattivo nelle acque del mare prospiciente l'impianto. L'azienda ha spiegato che il livello di stronzio-90 è 53 volte superiore allo standard di sicurezza. Lo stronzio-90, generato dalla fissione degli atomi di uranio e la cui vita media è di quasi 29 anni, si accumula nelle ossa e può causare tumori e leucemia. È stata inoltre rinviata di alcuni giorni la messa in funzione del nuovo sistema ideato per depurare dalle radiazioni l'acqua contaminata dell'impianto di Fukushima. A darne notizia è stata la Tepco, spiegando di aver riscontrato alcune perdite di acqua dal sistema. I test potranno riprendere già martedì, ha precisato l'azienda.
fonte: http://www.corriere.it/esteri/11_giugno_13/giappone-fukushima-chiusura_a770d396-95ce-11e0-822f-1a3a3d1370d0.shtml
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