Tracce di iodio 131 nelle urine, probabilmente da mettere in relazione con l'incidente nucleare, sono state riscontrate in 14 persone rientrate dal Giappone. Lo rende noto il Ministero della Salute che ribadisce, comunque, che non esistono danni per la salute.
Ad oggi, riferisce, hanno effettuato controlli 23 persone, di cui 3 in Lombardia, presso l'ospedale Niguarda Ca' Grande di Milano e 20 in Toscana di cui 14 presso l'Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze e 6 presso l'Azienda Ospedaliera di Pisa. Tutti i soggetti controllati sono risultati negativi all'esame radiometrico esterno per la rilevazione di contaminazione cutanea o tiroidea. In 14 delle persone esaminate, 11 in Toscana e 3 in Lombardia, sono state rilevate lievi tracce di iodio 131 nelle urine, da mettere probabilmente in correlazione con l'incidente nucleare.
Questo lieve aumento e' comunque inferiore al limite della normale esposizione ambientale consentita e quindi si escludono rischi per la salute.
L'esame, precisa il Ministero, e' stato eseguito con strumenti di ultima generazione ad altissima sensibilita' che registrano anche quantita' infinitesimali di radioattivita'.
Il Ministro della Salute ringrazia per la fattiva collaborazione le Regioni e le Province autonome, in modo particolare il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l'Assessore lombardo alla Sanita' Luciano Bresciani, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e l'Assessore toscano alla Sanita' Daniela Scaramuccia per aver organizzato tempestivamente i controlli in modo da dare risposta immediata ai cittadini rientrati dal Giappone.
Attualmente sono attivi 23 centri ospedalieri in dieci Regioni: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Valle d'Aosta, Emilia Romagna e Sardegna (l'elenco, in costante aggiornamento, e' consultabile nel portale internet del Ministero www.salute.gov.it).
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