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lunedì 14 marzo 2011

INCIDENTI NUCLEARI : IL GIAPPONE chiede aiuto Usa per reattori

Il Giappone ha chiesto agli Stati Uniti aiuto per contribuire a raffreddare le centrali nucleari danneggiate: lo rende noto la Us Nuclear Regulatory Commission, l'organo federale di controllo. Come indica la Nrc Usa, 'il governo giapponese ha ufficialmente richiesto l'aiuto degli Stati Uniti' e l'ente 'sta studiando le risposte possibili, tra cui una consulenza tecnica'. In precedenza il presidente Obama aveva ribadito che gli Usa 'faranno tutto cio' che possono' per aiutare il Giappone.


Oltre le scosse, lo tsunami e i 5mila morti, il Giappone deve affrontare il problema nucleare e lo sta facendo dando versioni discordanti. Le autorità giapponesi hanno in un primo momento considerato «improbabile» l'esplosione del reattore numero due della centrale nucleare Fukushima-1. Nelle stesse ore i rappresentanti di Tokyo Denryoku (Toden), compagnia elettrica che gestisce l'impianto, avevano annunciato che le barre del reattore numero 2 sono rimaste esposte per il guasto a una pompa. La compagnia non ha escluso l'inizio di un processo di fusione del nucleo nel reattore.

Dopo l'immissione di acqua marina, il livello del liquido ha ripreso a salire. Il portavoce del governo giapponese, Yukio Edano, ha precisato che il reattore non ha riportato danni e ha definito «basso» il rischio di una fuga radioattiva. Al contrario, il ministro dell'Industria francese, Eric Besson, aveva definito «preoccupante» la situazione e affermato che non può essere escluso un disastro nucleare. Nel pomeriggio si è saputo che il governo di Tokyo ha chiesto aiuto agli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica e agli Stati Uniti per contribuire a raffreddare le centrali nucleari danneggiate.

Una riunione di emergenza dell'Aiea è stata chiesta più tardi anche dalla Commissione europea. Ma è stato proprio il direttore dell'Aiea, il giapponese Yukiya Amano a escludere il paragone con il disastro di Chernobyl nel 1986 e un esperto dell'agenzia James Lyons ad affermare che non vi sono, al momento, segni di una fusione in corso nel reattore n.2 della centrale di Fukushima 1.

Intanto sono stati ritrovati tutti gli italiani che erano concentrati nelle prefetture di Iwate e Miyagi, fra le più colpite dal terremoto in Giappone. Lo confermano fonti della Farnesina. Ieri mancavano all'appello ancora dieci connazionali, che sono stati tutti rintracciati.

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