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giovedì 17 marzo 2011

nube radioattiva : GIAPPONE FUKUSHIMA , Acqua dagli elicotteri, ma la nube radioattiva non si ferma

Da cosa viene generata la nube piena di radiazioni?

La nube radioattiva si può generare in tanti modi. Dipende da come vengono provocate le fuoriuscite. La cosa peggiore è che escano dalla parte dell’impianto radioattivo che sta all’interno del vessel, il contenitore dentro il quale si trova il nocciolo, cioè l’insieme degli elementi di combustibile. A Fukushima il sistema delle acque di raffreddamento non ha funzionato e quando le temperature hanno cominciato a salire, è aumentata la pressione e l’acqua è evaporata. Il vapore nucleare che è stato fatto uscire per diminuire la pressione si è portato dietro la radioattività contenuta nell’acqua. Ma può succedere che all’interno del reattore cominci a formarsi anche dell’idrogeno, che, se non si fa sfiatare, a contatto con l’ossigeno esplode, portando il materiale radioattivo nell’atmosfera. Infine c’è lo scenario più disastroso. Può avvenire una fusione all’interno del vessel, che si spacca: così centinaia di tonnellate di magma radioattivo sono libere di infiltrarsi ovunque. Nella terra, nelle falde o, come nel caso della centrale di Fukushima che è vicino alle coste, nel mare, dove le sostanze viaggiano ancora più velocemente. Anche in questo caso, a contatto con il magma, l’acqua evapora e diventa un veicolo per diffondere il materiale radioattivo.

Dopo le esplosioni dove si sta dirigendo ora la nube?

Essendo vapori rilasciati nell’atmosfera, la nube può viaggiare in maniera imprevedibile. Sono i venti a bassa quota, che la trasportano più velocemente. E lì in Giappone ce ne sono tanti, soprattutto sulla costa oceanica. Ora pare che la stiano spingendo a centinaia di chilometri verso Sud, verso Tokyo, dove sono stati rilevati già dei livelli preoccupanti di radioattività. Ma appena cambiano i venti, la direzione si modifica rapidamente. Per esempio la nube ha raggiunto la nave americana che si trovava a 160 chilometri dalla costa nord orientale. Questo significa che si è spostata anche a Est. Tutto dipende da dove tira il vento. Penso comunque che il Giappone non dica tutto quello che sa, e che ci sia una certa reticenza nei dati relativi alla diffusione delle radiazioni. Perché con le condizioni meteorologiche favorevoli che ci sono in questi giorni le informazioni sarebbero più sicure. Abbiamo visto delle esplosioni nei reattori di Fukushima: ma si è parlato solo di danni alle strutture di contenimento più esterne. Bisogna capire se invece è stato intaccato il vessel che contiene il materiale radioattivo.

A quale distanza potrebbe essere trasportata la nuvola tossica?

La nube radioattiva può fare tantissima strada e raggiungere distanze di duemila o tremila chilometri. Come è avvenuto nel caso dell’esplosione di Chernobyl. Di sicuro potrà coinvolgere nel breve termine i Paesi dell’Estremo Oriente, che devono prepararsi al peggio. Se infatti dovesse raggiungere l’alta atmosfera verranno messi a repentaglio la Cina, la Corea del Nord, e la Russia. Anche negli Stati Uniti si stanno attrezzando e si stanno chiedendo se la nube prima o poi arriverà. A rischio è soprattutto la California, perché è separata dal Giappone solo dal mare e non ha altri ostacoli di mezzo. Comunque nei prossimi giorni assisteremo a un piccolo aumento della radioattività in tutto il mondo. Come è successo per gli esperimenti sulla bomba atomica degli anni Cinquanta: il test avveniva in Nevada e si rilevavano radiazioni dall’altra parte del mondo. Più in alto salgono i vapori più lontano ricadranno. A livello strumentale, ce ne accorgeremo anche in Italia. Per il resto siamo troppo distanti per la ricaduta e se la nube ci raggiungesse le radiazioni sarebbero molto diluite. Un altro pericolo invece sono le piogge. Una volta in atmosfera se si formassero nubi per le precipitazioni, a cadere sarà acqua radioattiva

Quali sono i danni che le radiazioni provocano sull’uomo?

Un essere vivente viene contaminato o se viene a contatto o se ingerisce sostanze radioattive. Il rischio maggiore deriva dal ciclo alimentare, o dalla respirazione. Una volta all’interno dell’organismo le sostanze radioattive emettono dei raggi che danneggiano i tessuti, le cellule e le molecole. In particolare, hanno effetti devastanti sul dna. A quel punto le sostanze danneggiate cominciano a comportarsi male e provocano l’insorgere di malattie di vario tipo. Nelle popolazioni colpite si assiste, a lungo termine, ad aumenti molto più elevati di casi di tumore e di leucemia. I sintomi dipendono dalla gravità della malattia, e dalla quantità di radiazioni assorbite. I sintomi immediati sono malesseri di vario tipo, come nausea, vomito, diarrea. Successivamente sopravvengono debolezza cronica e caduta di capelli. Il danno può essere somatico e genetico. Il primo ha effetti sul funzionamento fisiologico del corpo umano. Quello genetico, invece, si riferisce al danno alle cellule in fase di riproduzione e che può portare anche a malfunzionamenti ereditari, come malformazioni o cromosomi danneggiati. Se sottoposti ad un’elevata dose di radiazione ionizzante si incorre in danni di tipo somatico, tipo bruciature, come accadde per esempio nel bombardamento di Hiroshima.

Cosa può fare chi si accorge di essere stato contaminato?

Non è vero che c’è una soglia minima oltre la quale la radioattività è pericolosa. Se la contaminazione è forte, produce effetti subito, se invece è debole ci vuole più tempo. Nessuno comunque è mai riuscito a definire un tetto massimo di tollerabilità. Una persona che viene contaminata, è brutto dirlo,non può fare praticamente niente. Alle persone che hanno subito la radiazioni, o per averle ingerite o per averle respirate, come rimedio si somministrano grandi quantità di iodio che vengono assorbite dalla tiroide. Questo perché se s’ingozza di iodio sano, si satura e non avrà più voglia di iodio radioattivo, cioè l’isotopo 131. La radioattività di per sé, non è come le malattie che si trasmettono da una persona a un’altra. Quindi non c’è bisogno di isolamento o di misure simili. Certo, se stiamo parlando di grandi numeri il problema diventa tragico. In ogni caso non avvengono mai morti istantanee. Anche a fronte di grandi dosi di radiazioni assorbite, come nel caso di cadute accidentali nelle piscine dove tengono le scorie, ci vuole una settimana o più. Ma il vero grande problema della contaminazione radioattiva è che può provocare tumori e malattie genetiche trasmissibili dopo molto tempo. Anche a decenni di distanza, come dimostrano Chernobyl e lo stesso Giappone.

fonte: http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2011/03/16/AOeJF5E-radioattiva_domande_sulla.shtml?hl


Fallito anche il secondo tentativo di gettare acqua dagli elicotteri militari sul vapore radioattivo che continua a fuoriuscire dal reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima. E la pressione del vapore, ha detto il portavoce del governo Yukio Edano, continua ad aumentare.

REATTORE 3 "POTENZIALMENTE PERICOLOSO". La messa in sicurezza del reattore 3 "è la priorità", ribadisce intanto Edano, ancor più perché con l'aumento della pressione, il reattore 3 è "potenzialmente il più pericolo", anche perché "alimentato con mox, miscela combustibile di plutonio e uranio, particolarmente radioattiva".

LA RISPOSTA ALL'ALLARME USA. Edano ha espresso sorpresa per gli allarmanti commenti di Gregory Jackzo, capo della Nuclear Regulatory Commission degli Usa, che ieri aveva detto che non ci sarebbe più acqua nella vasca di raffreddamento delle barre si combustibile nucleare dell'altro reattore danneggiato, il numero 4, il che comporterebbe il rischio di emissione di radiazioni di alto livello nell'atmosfera. C'è stato solo "un leggero ritardo nella trasmissione di informazioni alla parte statunitense sull'esistenza o meno di acqua nella vasca di raffreddamento delle barre di combustibile nucleare", ha spiegato Edano.

RISCHIO BLACKOUT. Oltre al rischio nucleare e ai danni causati dal sisma e dallo tsunami, il Paese deve far fronte a un'altra emergenza, quella energetica. A causa del calo della produzione di elettricità dopo l'incidente alla centrale, il Giappone rischia infatti un "blackout su larga scala" se i consumi non saranno ridotti. Lo ha detto il ministro dell'Industria, Banri Kaieda, durante la presentazione del piano di emergenza per la fornitura di carburante alle aree colpite dal terremoto.

CONTROLLI PER RADIOATTIVITÀ. Intanto, nella sola prefettura nordorientale di Fukushima circa diecimila persone di 26 località diverse saranno sottoposte ad analisi e controlli sulla radioattività.

CINA CHIEDE INFORMAZIONI "PRECISE". La Cina ha chiesto al Giappone di avere notizie "precise e opportune" sulla situazione attuale circa le centrali nucleari. Lo ha detto Jiang Yu, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino. In questi giorni il governo cinese deve far fronte al dilagare della psicosi, dopo che alcuni sms allarmisti hanno fatto il giro della rete internet e mobile. Farmacie e supermercati sono stati presi d'assalto per acquistare sale e medicine a base di iodio.

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