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lunedì 4 aprile 2011

INCIDENTI NUCLEARI : GIAPPONE FUKUSHIMA ACQUA RADIOATTIVA IN MARE, FALLITI TENTATIVI DI BLOCCARE FALLA

Stanno fallendo in Giappone tutti i tentativi di chiudere la falla di uno dei reattori della centrale nucleare di Fukushima, dalla quale esce acqua altamente radioattiva che si sta riversando direttamente in mare. Ieri e' stato fatto colare cemento nel pozzo danneggiato per fermare la fuga di acqua contaminata, ma al termine delle operazioni le perdite non si sono arrestate.

Inoltre, la TEPCO, la societa' esercente, ipotizza che il percorso verso il mare interessi una serie di trincee e tunnel utilizzati per il passaggio dei cavi di alimentazione delle pompe di prelievo dell'acqua di mare per il condensatore e dell'acqua servizi per l'edificio reattore e per l'edificio turbine.

Quanto alla situazione della centrale, secondo l'ultimo bollettino dell'Ispra, negli edifici turbina delle Unita' 1, 2 e 3 e' presente acqua altamente contaminata. Per l'Unita' 2, si ipotizza che essa sia stata a contatto direttamente con il nocciolo parzialmente fuso, per poi trafilare all'esterno del contenitore primario attraverso una via ancora non individuata. Per le Unita' 1 e 3 la NSC (Nuclear Safety Commission of Japan) ipotizza che si tratti di vapore condensato proveniente dal contenimento oppure acqua iniettata nell'edificio reattore danneggiato per raffreddare il combustibile esaurito. La stessa acqua altamente contaminata si e' raccolta anche nelle trincee adiacenti agli edifici turbina 1, 2 e 3.

Si sta cercando di deviarla all'interno della piscina di soppressione del contenitore primario, al fine di limitare i rilasci di contaminazione all'esterno.

Il monitoraggio della radioattivita' ambientale in altri paesi europei dice che in Francia tracce di I-131 continuano ad essere apprezzate su prelievi di particolato atmosferico effettuati tra il 29 marzo e il 2 aprile a concentrazioni variabili tra 0,07 e 1,28 mBq/m3. Misure su campioni di iodio in forma gassosa effettuate il 28 marzo hanno evidenziato una concentrazione di 4,1 mBq/m3. E' confermata la presenza di tracce I-131 in acqua piovana (un campione del 30 marzo ha mostrato una concentrazione di 1,27 Bq/L). Le ultime analisi dei prelievi effettuati tra il 25 aprile e il 30 marzo non presentano alcuna concentrazione di attivita' riconducibile all'incidente alla centrale di Fukushima. Tracce di iodio sono state trovate su un campione di latte di mucca (0,15 Bq/L) prelevato il 28 marzo.

Secondo l'ISPRA e il sistema delle Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione dell'Ambiente che effettuano il monitoraggio della radioattivita' ambientale, tra il 23 marzo e il 2 aprile e' stata registrata la presenza di piccole tracce di Iodio 131 e, in un campione, piccole tracce di Cesio 137. Sono state inoltre rilevate tracce di Iodio 131 nella deposizione al suolo. Le concentrazioni sono in generale accordo con quelle rilevate in altri paesi Europei.

I valori riscontrati - assicura l'Istituto - non hanno alcuna rilevanza dal punto di vista radiologico e sono tali da non costituire alcun rischio di tipo sanitario.

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